Home Murgia da vivere Euforbia sulla nostra Murgia: una pianta dalle proprietà magiche

Euforbia sulla nostra Murgia: una pianta dalle proprietà magiche

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Euforbia pugliese (Euphorbia nicaeensis sub. Japygica)

Una pianta tipica, molto presente sull’altopiano delle Murge è l’Euforbia di Nizza.

L’euforbia è una pianta appartenente alla famiglia delle Euphorbiacea e tra le tante, l’Euforbia di Nizza è distribuita in tutto il bacino del mediterraneo, in particolare da noi in Puglia e sulle Murge vi sono ben diciannove sottospecie diverse di euforbia, tra queste è presente la sottospecie japygica, nome con il quale era indicata la regione della Magna Grecia oggi conosciuta come Puglia.

La pianta prende il nome da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania, che secondo Plinio fu il primo a scoprire le virtù medicinali di questa pianta. Nicaeensis invece deriva dal nome della città di Nicaea antica città ligure, colonia di Marsiglia, oggi conosciuta con il nome di Nizza.

La pianta cresce nei prati steppici primari, su substrati calcarei su suoli poco profondi, aridi d’estate, a volte anche nelle fessure delle rocce, quindi l’altopiano carsico delle Murge è un luogo ideale per la sua crescita.

Se si spezza il piccolo fusto della pianta, questo secerne una sostanza di aspetto lattiginoso e consistenza collosa che, al contatto con la pelle, può dare reazioni fotoallergiche ed irritanti. In tempi non molto lontani, il lattice era usato dai mendicanti per provocarsi delle profonde cicatrici in modo da impietosire i loro potenziali benefattori.

Con il lattice delle euforbie in passato alcune tribù si facevano dei tatuaggi scarnificanti, per uso rituale. Il lattice è particolarmente irritante per gli occhi, dove provoca dolori indicibili, che possono portare a cecità permanente. In passato, tale lattice era utilizzato anche come rimedio per calli e verruche. Applicato sull’escrescenza in quantità molto piccola, il lattice è in grado di rimuoverle in modo quasi miracoloso, e, diversamente da tutti gli altri agenti cheratolitici, senza lasciare alcuna cicatrice. Quest’uso del lattice delle euforbie è documentato nella medicina popolare di tutte le aree del mondo.

Le foglie dall’aspetto carnoso, sono collocate lungo la parte superiore dei rami e presentano un colore che va dal verde al rossiccio; sono lanceolate e di circa tre centimetri di lunghezza totale. I fiori sono di colore giallo-oro, a forma di ombrello e fioriscono da aprile a giugno.

Antiche leggende raccontano che la sostanza lattiginosa ottenuta dai rami, avesse proprietà magiche e che fosse adoperata dalla maga Circe per i suoi incantesimi. Molto probabilmente queste leggende derivano dalla circostanza che sul promontorio del Circeo, dove la leggenda sostiene vivesse la famosa maga, vi è sempre stata una grande quantità di euforbia.

Occorre aggiungere che in passato alcune popolazioni africane, utilizzavano la sostanza lattiginosa, prodotta dalla pianta per verificare la veridicità delle affermazioni di una persona. Se tale persona era ritenuta colpevole di un certo misfatto gli venivano stillate negli occhi alcune gocce del latte prodotto dalla pianta e se il povero malcapitato perdeva provvisoriamente la vista voleva dire che effettivamente aveva compiuto il crimine di cui era stato accusato e quindi definitivamente condannato.

Infine occorre dire che la pianta resiste molto bene agli incendi ed anzi sembra che Il fuoco ne favorisca la diffusione.

A ragione dello straordinario potere irritante del loro lattice, ogni uso casalingo delle euforbie è da evitare, e queste piante devono essere considerate come potenzialmente pericolose. Come sanno bene i cultori delle proprietà ornamentali delle euforbie, queste piante devono essere maneggiate con i guanti, evitando in modo assoluto il contatto con gli occhi. Non esiste in pratica alcun rimedio semplice per il trattamento delle irritazioni cutanee da euforbie, ed il contatto con gli occhi richiede l’immediato  ricovero in ospedale.

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