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La Puglia si racconta: la camminata tra gli ulivi di Montegrosso, borgo rurale da riscoprire in autunno

Tra gli ulivi secolari della Murgia andriese, la “Camminata tra gli Ulivi” diventa un viaggio alla scoperta di Montegrosso, borgo rurale ricco di storia, tradizione e sapori autentici della Puglia

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Visita dei partecipanti alla camminata tra gli ulivi nel borgo di Montegrosso

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Oggi voglio condurvi alla scoperta di un borgo rurale, ancora poco conosciuto e valorizzato.

Un luogo in cui pochi giorni fa si è tenuta la “Camminata tra gli Ulivi”, un’iniziativa dell’associazione nazionale Città dell’Olio a cui aderisce anche il comune di Andria in quanto località a forte vocazione olivicola.

L’ulivo, un albero nobile e millenario. Diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo grazie alla civiltà greca, ai Fenici, e ulteriormente diffuso in Italia durante l’Impero Romano.

I suoi prodotti, le olive, da cui si ottiene l’olio extravergine d’oliva, sono sempre stati adoperati per vari utilizzi, dallo scopo alimentare alla combustione e alimentazione delle lampade ad olio – da cui l’etimologia della parola stessa: olio “lampante”, ma anche come unguento per gli atleti dell’antica Roma. Divenuto un condimento molto presente nel sud Italia, col tempo è entrato a far parte anche delle tavole più a nord dello stivale, dove si è sempre stati più avvezzi al burro e allo strutto. L’olio extravergine di oliva è stato ed è ancora molto utilizzato nella cosmesi, come principio per combattere l’invecchiamento cutaneo.

Nei territori delle province Bari e Bat è molto diffusa la“Coratina”, una cultivar tra le più ricche di polifenoli, antiossidanti naturali che prevengono l’invecchiamento della pelle e favoriscono la digestione mantenendo bassi i livelli di acidità nello stomaco, contribuendo a ridurre e prevenire malattie cardiache ed a ridurre il colesterolo “cattivo”. Potremmo dire che si tratta di un farmaco naturale utile, se inserito nella dieta quotidiana, a prevenire tante malattie ed a mantenerci giovani più a lungo.

Finalità della “Camminata” tenutasi la scorsa domenica 26 ottobre, coerentemente con quella dell’associazione nazionale Città dell’Olio, promotrice dell’evento, è infatti la valorizzazione della pianta d’ulivo e dei suoi frutti. E’ anche grazie alla “Camminata tra gli Ulivi” che tanti partecipanti, accompagnati da guide esperte, hanno potuto scoprire il borgo di Montegrosso, entrato a far parte nel 2021 della rete dei “Borghi della Salute”,riconoscimento che attribuisce ad una determinata località il valore legato non soltanto alla salubrità dell’aria, ma anche alla sua vocazione turistica. E’ infatti un marchio che indica la presenza di attrazioni turistiche che passano da strutture agrituristiche a masserie, a luoghi di interesse culturale, ed aziende agroalimentari da visitare.

Montegrosso è un’antica frazione esistente già in epoca medievale. Luogo di raccolta e conservazione di prodotti agricoli, citata durante il regno di Napoli dall’imperatore Federico II di Svevia, che in un documento scrive di una concessione fatta al milite Giovanni Quarto al quale destina una foresta denominata Montegrosso in Terra di Bari.

Nella borgata, interessante dal punto di vista storico ed architettonico, è situato il cosiddetto Palazzo Ducale, appartenuto ai Duchi di Belgioioso, oggi proprietà del comune di Andria. Il Palazzo ospita al suo interno un affresco realizzato nel 1699 da unpubblico compassatore, l’andriese Riccardo Antolini, che lo disegna con molti particolari senza tralasciare i dettagli riguardanti la vegetazione che qui era presente, poiché dettaglio di notevoleimportanza per la riscossione dei dazi, anche nei periodi di transumanza.

Montegrosso era infatti luogo di passaggio delle greggi che giungevano in Puglia attraversando il tratto finale cosiddetto“Tratturello”, poiché più breve rispetto al “Tratturo Magno”, che conduceva da Canosa di Puglia a Ruvo passando per Andria e Corato. Rotte della transumanza che negli ultimi anni si sta cercando di recuperare e rendere fruibili ai tanti turisti appassionati di cammini; rotte che nel 2019 l’Unesco ha dichiarato “Patrimonio Culturale Immateriale”. Alcuni di questi percorsi sono stati purtroppo negli anni invasi dall’edilizia per scopi abitativi, ma ove è possibile percorrerli raccontano e conservano il fascino del tempo che era, trascorso a stretto contatto con la natura e la vita animale, da uomini, pastori, che per chilometri percorrevano strade di campagna, attraversavano regioni, in solitaria, con la compagnia del loro gregge e di un altro fidato compagno e guardiano di viaggio: l’amico a quattro zampe,da sempre sinonimo di fedeltà che tutt’oggi ci fa compagnia, prendendosi cura ieri di un gregge, oggi ancora più delle persone.