Home Amici animali Devil: il tremendo mini cane da pastore

Devil: il tremendo mini cane da pastore

0

La redazione

Il racconto di Devil è tratto dal libro “99 cani e un lupo”, una raccolta di storie ispirate ad incontri casuali tra l’autore, Giuseppe Carlucci (Guida ambientale escursionistica e fotografo naturalista) e cani, e un lupo (Biagio) nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia…

“Se non lo conoscete non potete capire perché l’ho chiamato Devil. Devil è di piccola taglia (più piccolo di un volpino) e completamente nero, non è proprio bellissimo ed ha un pessimo carattere.

A guardarlo bene somiglia più ad un incrocio tra un volpino caduto nel catrame ed un pipistrello, quando ti incontra abbaia furiosamente per attirare l’attenzione degli altri cani del gregge, perchè lui, nonostante le dimensioni, è il capobranco, (o almeno crede di esserlo).

Come vi dicevo appena avvista un estraneo nei pressi del gregge parte alla volta dell’intruso abbaiando e ringhiando a più non posso. Giunto poi ad un paio di metri dal malcapitato si ferma (forse rendendosi, solo allora, conto della sua mole) e si guarda intorno cercando gli altri cani del gregge, tre grossi abruzzesi, ma vedendo che questi ultimi non l’hanno seguito nella sua “carica all’intruso”, ma anzi se ne stanno placidamente sdraiati, torna indietro più incazzato di prima abbaiando verso “i tre disertori”. Gli abbaia contro (forse delle parolacce in lingua canina) e poi torna alla carica dell’intruso e la scena si ripete per due o tre volte. Infine deluso e frustrato per il comportamento degli altri cani torna verso il gregge a testa bassa, bofonchiando qualcosa tra sé e sé .

Credo che abbia preso maledettamente sul serio il suo ruolo di mini cane da pastore, e come tutti quelli piccoli per farsi notare alza la voce. Devil segue un gregge di pecore e capre sulle Murge tra Altamura ed il bosco di Bitonto. In uno dei nostri numerosi incontri mi ha abbaiato contro così furiosamente che gli occhi sembravano uscir fuori dalle orbite e per quanto il suo pastore lo richiamasse lui continuava imperterrito ad abbaiare.

Quando passeggiavo in quel tratto di Murgia temevo di incontrarlo perché la sua aggressività, non vi nascondo mi metteva a disagio anche se sapevo bene che era tutta una messa in scena. Ora è da qualche tempo che non lo incontro più e devo confessarvi che il suo abbaiare furioso mi manca un po’ “.

Articolo precedenteContinua il viaggio virtuale alla scoperta dei luoghi nascosti della città
Articolo successivo(Video) Anche all’ospedale Umberto I c’è aria di Natale, si accende l’albero

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.