“Oggi, 26 maggio, ricorre il venticinquennale della morte del compianto Pasquale Lops, alla cui memoria il circolo del Partito Democratico di Corato e, penso, l’intera città di Corato non intende far mancare il suo contributo” – scrive in questa nota Giuseppe Quercia, coordinatore circolo PD Corato.
“Chi lo ha conosciuto e frequentato nel partito e nella vita privata ne tratteggia un ritratto pubblico e privato fedele, poiché Pasquale era un uomo del popolo, che ha ricoperto con dignità ed onore la sua funzione di deputato e senatore della Repubblica, interpretando appieno il suo ruolo di rappresentante non solo della città di Corato, ma anche dell’intera regione e finanche Nazione, per il suo appassionato impegno nella commissione agricoltura del Senato.
Pasquale era non solo un uomo di umili origini, che non ha mai rinnegato, ma ha sempre coltivato il rapporto umano con i suoi concittadini, allorquando la domenica con il suo semplice ma dignitoso abito scuro e cravatta rossa e con “l’Unità” sottobraccio intratteneva coloro che incontrava, che lo interpellavano sui loro angosciosi problemi di vita legati ai bassi salari, alla casa difficile da acquistare ed alla cronica disoccupazione dei loro figli.
Il ricordo del nostro amato non può prescindere dall’affettuoso contributo in memoria che in diverse occasioni hanno fornito, tra gli altri, il prof. Aldo Mosca, l’avv. Luigi Gagliardi e il senatore Perrone, oltre alla intitolazione di una strada pubblica.
Secondo la lucida testimonianza dell’avv. Gagliardi, la sua forza morale e politica risiedeva nella capacità di dialogo in virtù della quale era capace di conquistarsi la stima ed il rispetto dei suoi cittadini oltre che degli avversari politici, pur nella rigorosa distinzione di ruoli istituzionali, di maggioranza e minoranza, che non ha mai confuso.
Senza discriminare, nei pubblici colloqui sui corsi cittadini, tra suoi elettori e quelli del partito di governo, in quel tempo saldamente nelle mani della Democrazia Cristiana. I cittadini erano cittadini e tutti meritevoli di attenzione, senza guardare tessere di partito. Poiché, come il senatore Perrone testimoniò, Pasquale era apprezzato per la sua esemplare correttezza ed amore della città.
Ed infine mi piace ricordare le parole, a mio avviso più significative, del compianto Aldo Mosca, uno dei padri nobili fondatori del Partito, recentemente scomparso, e dotato di saggezza e lungimiranza politica, capace di scorgere la rivoluzione politica che la caduta del muro di Berlino avrebbe comportato per i partiti filocomunisti europei, ed il radicale rinnovamento ideologico e programmatico che sarebbe stato necessario affrontare tempestivamente, per non essere travolti dagli eventi. Ebbene il prof. Mosca sostenne che Pasquale rifiutò, per suo costume politico e per sua indole, la polemica personale, considerata elemento distruttivo del confronto, che costituisce il succo irrinunciabile della democrazia. Rifiutò ovviamente ogni accostamento alla finta matrice comunista del terrorismo e rifiutò anche il radicalismo, che si ispiravano ai principi dello scontro, senza mezzi termini e talvolta violento. Scontro che è sempre estraneo alla ricerca paziente e faticosa del confronto e del compromesso, che lui invece inseguiva pazientemente.
“Compromesso” in politica non è una pratica disdicevole, ma la sua missione, intesa a raggiungere un punto di equilibrio tra due diverse visioni del mondo e degli interessi economici e sociali legittimamente rappresentati dai partiti politici, nelle sedi istituzionali e nella società civile.
Ed è questo il lascito prezioso di Pasquale Lops che noi dobbiamo onorare e custodire quotidianamente, per celebrare la politica alta e nobile, spesa, al pari della sua vita politica, al servizio della sua gente e della sua città.
Corato tutt’oggi lo ricorda con immutato affetto ed emozione, additandolo come fulgido esempio alle future generazioni che intendono dedicare alla politica il loro tempo e la loro impegno.
Lasciatemi chiudere con un pensiero:
“Grazie Pasquale per il tuo generoso impegno che noi, salendo le scale del circolo ed entrando nella stanza che per lunghi anni ti ha visto protagonista della politica coratina e nazionale, tenteremo degnamente e quotidianamente di onorare.
Poiché tu sei patrimonio inestimabile di cultura e pratica politica che appartiene a tutti i componenti del circolo di Corato, ai suoi iscritti e militanti, patrimonio e monito di coesione ed “unità”, come il giornale che portavi orgogliosamente sotto braccio mentre giravi per testimoniare quei valori, quale segno distintivo ed irrinunciabile del tuo indomito esercizio di buona ed alta pratica politica””.