di Giovanni Capurso
A inizio anni Venti Corato era un centro agricolo con un’economia arretrata in un
contesto socio-culturale decisamente povero. I figli dei ceti sociali più bassi si avviavano all’apprendistato nelle botteghe artigiane o al lavoro nei campi come braccianti, oppure con le proprie famiglie erano costretti ad emigrare.
In particolare la città stava attraversando un periodo di profonda prostrazione: nel
centro storico, a causa del dissesto idrogeologico, erano crollate decine di edifici
mettendo sul lastrico numerose famiglie e la comunità era uscita da una fase politica al limite della guerra civile. In pochi, quindi, avrebbero considerato prioritaria l’istituzione di una nuova scuola all’epoca considerata elitaria.
Eppure il prof. Sergio Lagrasta ebbe l’intuizione giusta; il suo merito fu di guardare
lontano. Come riporta l’illustre prof. Felice Tarantini in un suo opuscoletto, nello spirito
della Riforma Gentile, l’intento era quello di “dotare la comunità coratina di una scuola
superiore ad indirizzo classico fondamentale per la costruzione di una nuova identità
sociale e culturale e per la formazione di giovani da avviare alle professioni di avvocato, medico, docente, farmacista, magistrato, nonché di giovani destinati alle accademie militari”. Per arrivare a questo obiettivo il Liceo doveva “formalmente garantire l’accesso agli studi anche ai giovani di diversa estrazione sociale, se motivati dal desiderio del proprio riscatto culturale”.
Da quanto appena detto si comprende perché il 1° ottobre 1923 soltanto 25 alunni si
iscrissero al 1° Ginnasio, ospitati al piano superiore dell’Edificio scolastico “Fornelli”.
I docenti erano due: il prof. Sergio Lagrasta, appunto, per le Lettere classiche e il prof.
Vito Mastromauro per Matematica.
Nel 1927-28 il Liceo, in quel momento intitolato al podestà Vincenzo Ripoli (dal 24
febbraio 1923 al 5 novembre 1928), completò l’intero corso ed assunse lo statuto di
Liceo comunale. Nell’anno scolastico 1928-29 i primi cinque alunni del Liceo
conseguirono la maturità classica e, con delibera unanime del Collegio Docenti, nel 1930 la scuola venne intitolata al poeta faentino Alfredo Oriani, uno degli autori di riferimento del fascismo.
Con il D.M. del 21 maggio 1926 il Ginnasio da comunale divenne pareggiato, mentre il
Liceo lo diventerà con il D.M. dell’agosto 1931. Solo il 17 agosto 1941 il Ministero
dell’Educazione Nazionale, riconosciuti i meriti acquisiti, concesse la statalizzazione al
Ginnasio e al Liceo. La scuola fu dotata di “un gabinetto di Fisica e uno di Scienze
Naturali”, ma anche “di una macchina per le proiezioni cinematografiche e di un’altra
per le diapositive” (La Disfida, Anno XXVI, n. 3). Possedeva poi una biblioteca con
oltre 6.000 volumi, che, con il trasferimento della scuola presso l’ex monastero del
Divino Amore, venne ubicata nelle due aule prospicenti su via Andria. Infine disponeva
di una cassa scolastica eretta in ente morale (Regio Decreto n. 2130 del 20 maggio 1935) che dispensava ben cinque borse.
Il Liceo ginnasio statale “A. Oriani” formerà gran parte della classe dirigente –
intellettuali, professionisti e imprenditori di altissimo livello – che trasformerà una
comunità contadina in un centro economico-produttivo di primo prim’ordine in tutta la
provincia di Bari. Nel decennio ’60-’70, mentre il Liceo conservava inalterata la sua tradizionale identità, anche nel contesto favorevole del boom economico, Corato, infatti, conobbe un sorprendente sviluppo produttivo caratterizzato dalla nascita di industrie di media dimensione. Naturalmente si trattò di uno sviluppo economico sostenuto anche dal notevole afflusso delle rimesse degli emigrati in Germania, Francia (Grenoble soprattutto), USA e Venezuela.
Numerose sono le iniziative previste per il centenario a partire dal 2 ottobre, alle ore
18,00, nell’atrio della sede centrale del Liceo con un concerto di musica, canto e danza, offerto dagli alunni ed ex alunni. Tra le proposte culturali va sicuramente menzionata l’imminente pubblicazione di un volume per l’importante ricorrenza, edito dalla SECOP, “Cent’anni del Liceo Alfredo Oriani: testimonianze, studi e foto storiche” in tiratura limitata (le copie sono già prenotabili dall’editore o presso la scuola). E ancora sono previsti concerti e convegni di cui di volta in volta verrà data adeguata notizia.
Intanto, buon compleanno Liceo “Oriani”!