Home Ricorrenze Giuseppe Di Vagno: la memoria mai spenta

Giuseppe Di Vagno: la memoria mai spenta

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Il 25 settembre 1921 il giovane parlamentare socialista Giuseppe Di Vagno venne colpito mortalmente in un agguato dopo un comizio tenuto a Mola di Bari. Nei giorni successivi, in alcuni grandi centri bracciantili della Puglia, ci furono scioperi e manifestazioni di protesta. Il 28 settembre sull’“Avanti!” viene riportato un lungo articolo intitolato “Sciopero generale di protesta a Corato”.

La memoria del martire non si spense neanche negli anni successivi con l’avvento del fascismo e venne tramandata anche tra gli esuli di Grenoble. Così riporta un articolo sull’“Avanti!” del 25 settembre 1924:

Gli emigrati del comune di Corato (Bari) residenti a Grenoble (Francia) oggi sottoscrivendosi al battagliero “Avanti!” ricordano lo anniversario della morte del caro Peppino Di Vagno assassinato per mandato degli agrari pugliesi. Più che mai fermi nella nostra fede noi diciamo agli agrari pugliesi: “Avete ammazzato Di Vagno, credevate di ammazzare il Socialismo? No: è una illusione: Noi vegliamo, siamo sbandati ma non soppressi e attendiamo il giorno in cui sotto alla gloriosa bandiera del nostro vecchio Partito socialista riprenderemo la nostra marea verso la redenzione del lavoro”.

In vista della data dell’anniversario della sua commemorazione, nella città d’Oltralpe, venivano regolarmente organizzate delle sottoscrizioni per sostenere economicamente l’“Avanti!”, soprattutto a cura del partito socialista locale e sotto la guida del segretario Felice Loiodice. La polizia segreta controllava attentamente queste iniziative.
Nell’articolo sempre dell’“Avanti!” del 25 settembre 1927 viene riportato:

La Sezione Socialista di Grenoble è composta per la massima parte di lavoratori pugliesi emigrati. Essi, con splendido pensiero hanno voluto ricordare l’assassinio del caro loro e nostro Peppino Di Vagno, uno dei primi eroici caduti sotto i colpi dei sicari di Mussolini, inviando al giornale che, esule e proscritto anche esso difende e propaga le idee per cui il martire nostro diede la vita.

In calce è anche riportato un lunghissimo elenco di persone (circa centocinquanta), in buona parte dai cognomi coratini, che avevano aderito alla sottoscrizione.
Il coordinamento per la raccolta dei fondi necessari alle iniziative per la commemorazione generalmente veniva affidato alle donne. Tra loro c’erano De Palma Fortunata, nata a Corato il 1° gennaio 1909, e Martinelli Concetta, nata il 26 agosto 1898.

Giovanni Capurso
Vincenzo Catalano

 

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