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Cerimonia a Corato per le 23 vittime del disastro ferroviario: De Benedittis cita Moro, “Senza dovere non ci sono diritti”

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Una corona di fiori, il silenzio raccolto, le parole del sindaco Corrado De Benedittis. Così, alle ore 11:05 di oggi, lo stesso momento in cui, nove anni fa, due treni della Ferrotramviaria si scontrarono tragicamente sulla tratta a binario unico tra Corato e Andria, la nostra città ha ricordato le 23 vittime di quel disastro ferroviario, tra cui i coratini Luciano Caterino e Francesco Ludovico Tedone,

Una cerimonia partecipata si è svolta nei pressi della stazione ferroviaria di Corato, luogo simbolico di una tragedia che ha segnato nel profondo il territorio e la nostra comunità .

Presenti i familiari delle vittime, le autorità civili e militari, i volontari del soccorso, l’amministrazione comunale e i rappresentanti di diverse forze politiche.

Il sindaco Corrado De Benedittis ha deposto una corona di fiori in memoria delle vittime e ha rivolto parole di ringraziamento e riflessione, aprendo il momento commemorativo con un saluto ai familiari e a tutti i presenti.

Un sentito riconoscimento l’ha espresso nei confronti del presente Massimo Mazzilli, allora sindaco della città, per l’impegno e la prontezza profusi nel giorno della tragedia così come nei giorni che seguirono.

Un dolore che ha segnato le istituzioni, chi le rappresentava, ma anche tutta la comunità civile, non solo di Corato, ma di tutti i comuni colpiti da quell’enorme disastro costato la vita a 23 persone”, ha dichiarato De Benedittis.

Nel suo intervento, il sindaco ha voluto porre l’accento non solo sul dolore, ma anche sulle cause profonde della tragedia, sottolineando come non si possa ridurre tutto a un errore umano. Ha denunciato i gravi ritardi nella realizzazione dei lavori di ammodernamento della linea ferroviaria, ricordando che il raddoppio del binario era un’opera attesa da decenni e ancora oggi incompleta. La tratta da Andria Sud a Barletta, infatti, risulta tuttora bloccata, con lavori in corso e tempi di esecuzione ancora troppo lunghi.

Questo disastro non può essere solo attribuito a responsabilità personali – ha sottolineato – ma è figlio di un sistema che mostra ritardi strutturali, disfunzioni burocratiche, leggi poco efficaci. Ci sono territori che viaggiano a velocità differenti e la questione meridionale resta aperta, mai pienamente affrontata.”

A chiusura del suo discorso, De Benedittis ha voluto condividere una riflessione sulle parole dello statista Aldo Moro:

Questo Paese non si salverà se non nascerà un nuovo senso del dovere prima ancora dei diritti”.

Il sindaco ha ribadito con forza quanto sia necessario ricostruire un’etica pubblica fondata sulla responsabilità individuale e collettiva, ricordando che non possono esserci diritti se viene meno il senso del dovere. Un impegno che ognuno deve portare avanti ogni giorno, nel proprio ruolo, con trasparenza, correttezza, dedizione e coraggio.

Il riscatto delle nostre comunità passa attraverso l’impegno quotidiano di ciascuno. Siamo una comunità viva e laboriosa, con grandi potenzialità, che non meritava questo disastro e che deve trovare la forza di rialzarsi e pretendere che i diritti vengano onorati e rispettati, a partire dal dovere che ognuno mette in campo ogni giorno.

Una giornata di raccoglimento e memoria affinché il ricordo delle vittime sia anche un richiamo costante alla responsabilità e alla giustizia.