Dopo due anni di celebrazioni ridotte, la cerimonia commemorativa del 25 aprile, quest’anno, torna ad essere in presenza ed aperta al pubblico.
Oggi infatti, alle ore 10:00, autorità, associazioni combattentistiche, d’arma e liberi cittadini si raduneranno presso il Chiostro del Palazzo di Città per proseguire alle ore 10:15 con lo schieramento di bandiere, labari e stendardi in Piazza Matteotti e, alle 10:30, con la deposizione della corona di alloro al Milite Ignoto.
Di seguito, il messaggio del Sindaco, Corrado De Benedittis:
“La Festa del 25 Aprile si carica, quest’anno, di un particolare significato, determinato dagli scenari di guerra, apertisi in Europa.
La Liberazione dal nazifascismo significò, già nel 1945, la definitiva condanna e presa di distanza dalla guerra, le cui devastazioni materiali e morali erano piaghe aperte in tutto il nostro Paese.
Tale volontà di Pace si tradusse nel dettato costituzionale, che all’articolo 11 così recita:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
L’attuale situazione, scatenata dall’aggressione russa dell’Ucraina, è resa ancor più complessadalla cronica debolezza delle organizzazioni internazionali, in particolare dell’ONU edell’Unione europea.
È evidente, invece, che la legittima difesa del popolo ucraino, contro l’invasione russa, deve essere supportata da una forte iniziativa di mediazione internazionale di Pace, che non ceda nulla alla Russia, ma che al contempo, ridisegni equilibri geopolitici, più accettabili da tutti.
L’Unione europea rischia, in questa grave crisi internazionale, di subire un’espansione del conflitto e di essere ridotta all’ininfluenza politica, se non riuscirà a diventare protagonista, con chiaro mandato delle Nazioni Unite, di una forte iniziativa di Pace, che non può essere, certo, demandata a Stati autoritari, come Cina o Turchia.
La questione della democrazia e promozione della Pace s’intrecciano, necessariamente.
Che il 25 Aprile si traduca in una mobilitazione generale, non degli eserciti, ma delle coscienze, delle opinioni pubbliche, delle città europee e mediterranee, in favore della Pace, in Ucraina, in Europa, in Medioriente, in Africa, nel mondo.
È possibile, chiediamolo con forza!
Buon 25 Aprile!”