Il 30 ottobre 1972 avevo solo 7 anni e frequentavo la 2^ elementare.
Quello ed il giorno seguente, li ricordo come fossero oggi, con grande emozione ed impressione. Vidi per la 1^ volta al Tg1 in grande, sulla cartina geografica della Puglia, la scritta Corato.
Non era una bella notizia, tant’è che il giorno dopo, il nostro maestro ci assegnò un compito sul Fokker F27, precipitato sulla collina, poi chiamata della Croce, nei pressi delle “masserie nuove”, tra Corato e Poggiorsini.
Da piccolo detective, ci andai con i miei genitori, in uno scenario tetro e surreale, da film d’horror.
Pecore ed altro bestiame sparso dappertutto (circa 200 capi si dirà), alcune ancora su 4 zampe.
Era il risultato della caduta del Fokker, proveniente da Napoli, che alle 20,40 si schiantò sulle masserie nuove, mentre la famiglia Rutigliano, Giuseppe Eugenia ed il piccolo Paolo (rimasti illesi), stavano cenando.
Le versioni date sulle cause, spaziano su tutto ed il contrario di tutto. Ma a distanza di 50 anni, questa tragedia che stroncò 27 persone (22 passeggeri e 5 dell’equipaggio) è avvolta ancora da un’area di mistero e da tanti interrogativi.
La versione ufficiale è che lo schianto sia stato dovuto ad un errore umano del 34enne comandante Giuseppe Cardona.
È pur vero che nel 1972, in assenza di radar, l’atterraggio era a vista, ma è possibile che l’aereo sia precipitato in condizioni meteo ottimali?
Perché lo stesso comandante è stato ritrovato in coda all’aereo?
Anche le testimonianze oculari sono discordanti: ci sono alcuni contadini che affermano di aver visto in volo una scia di fuoco, altre che l’aereo sia esploso schiantandosi al suolo, altri associano il mistero, alla vicinanza di basi militari con testate nucleari.
Ma la pista più suggestiva ed anche misteriosa, rimane quella secondo cui la zona sulla quale è precipitato l’aereo, ha un tasso altamente magnetico sugli oggetti metallici, che possa aver attratto l’aereo, come confermerebbe la strada adiacente alla collina della croce, in cui in discesa ed a folle, l’auto risale.
È una versione che nel tempo è stata smentita da alcune inchieste giudiziarie, ma che non hanno cancellato i dubbi, ancor più transitando dalla silenziosa collina della Croce, immersa nello scuro terreno murgiano, che tanta impressione e inquietudine provoca nell’anima e nella mente dei passanti.