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Maiora replica alla determina dirigenziale del Comune di Corato: “Non abbiamo minato la riuscita del progetto Restare”

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Il riferimento è alla Determina Dirigenziale 532/23.

In data odierna la nostra testata ha pubblicato in merito un articolo a firma di Carmine Patruno (https://ilquartopotere.it/la-voce-dei-lettori/restaremale-aziende-partner-accusate-di-contravvnire-agli-impegni-assunti/), al centro della disamina dell’autore, il progetto “Restare” e l’accusa alle aziende partner di “contravvenire agli impegni assunti”. 

Arriva in serata la replica del gruppo Maiora che precisa:

Apprendiamo da note stampa diffuse in data odierna relative al Progetto “Restare” e,  in particolare, alla determina dirigenziale 532/23 del Comune di Corato, che la Maiora – al pari di altre aziende partecipanti – avrebbe “ridotto qualitativamente l’offerta di posti messi a disposizione per tirocini (…)  contravvenendo agli impegni assunti nel quadro degli accordi di collaborazione stipulati con il Comune e i partner di progetto”.

A tal riguardo, senza alcun intento polemico, ma solo al fine di tutelare l’onorabilità della nostra azienda, è doveroso precisare che:

– la Maiora ha sottoscritto – con il partenariato di cui il Comune di Corato si dichiarava capofila – un  “Accordo di Collaborazione” in cui offriva “…la disponibilità ad ospitare in sede n.ro 10 giovani dai 16 ai 35 anni (…)”
– tale numerica, ad evidenza dell’ampia disponibilità fornita dall’azienda, risulta addirittura doppia rispetto al limite indicato nello stesso documento (“inserire un numero da 0 a 5”);
– le scadenze previste dall’Accordo sono state ampiamente superate, per circostanze in alcun modo imputabili alla Maiora;
– l’Azienda ha offerto volontariamente ai tirocinanti un compenso supplementare mensile di €600,00, assolutamente non richiesto dal programma, ma necessario, a nostro modo di vedere, per dare dignità all’attività svolta dai giovani.
Corre l’obbligo di evidenziare, inoltre, che la Maiora, data la sua esperienza nella gestione dei processi di selezione dei talenti e nell’attivazione dei percorsi formativi, ha supportato il partenariato per rendere più agevole e meno oneroso il percorso di attivazione documentale dei tirocini, andando ben oltre i meri obblighi contrattuali.
Nonostante l’impegno però, una volta avviato il progetto, buona parte delle candidature si è rivelata del tutto inidonea rispetto ai requisiti minimi richiesti. Come se ciò non bastasse, delle 9 unità risultate idonee per Maiora (rispetto alle 10 per cui offrivamo disponibilità) 3 hanno rinunciato volontariamente.
A quel punto, non potendo procrastinare oltre il nostro impegno, rilevata l’impossibilità di concludere il piano nei tempi previsti, abbiamo inviato comunicazione con la quale ci rendevamo disponibili ad accogliere i soli
candidati selezionati, senza gli ulteriori “rimpiazzi” proposti.
Lungi dal dover giustificare la nostra scelta, ci preme rimarcare che la selezione accurata e rigorosa delle risorse in ingresso ci consente di prospettare ai tirocinanti un concreto percorso di carriera: possiamo già affermare che alcuni di loro, al termine dei sei mesi previsti, saranno inseriti stabilmente negli organici aziendali.
A tal riguardo, ci piacerebbe conoscere il tasso di collocamento degli altri tirocinanti, nonché i compensi percepiti (allo stato, ci risulta che il rimborso previsto da bando non sia stato erogato) per poter verificare chi stia contravvenendo agli obblighi, etici prima che contrattuali, assunti.
Alla luce della ricostruzione dei fatti, ben noti a tutti gli attori coinvolti, leggiamo con stupore e amarezza quanto riportato nella Determina, secondo cui Maiora avrebbe disatteso gli impegni assunti minando, con la sua condotta, la riuscita del progetto.
Ciò detto, faremo certamente tesoro dell’esperienza fatta, valutando molto più attentamente l’opportunità di collaborare alla realizzazione di progetti di questa natura, che attirano critiche più o meno giustificate e che sicuramente non portano nessun beneficio a Maiora.
La nostra azienda, infatti, alla pari di qualsiasi realtà ben strutturata, non trova alcun giovamento dall’aderire a progetti del genere, ma si sente in dovere di collaborare al progresso della propria Città, per puro spirito di servizio e senso di responsabilità nei confronti della comunità”.

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