“Il recente comunicato di un partito locale riguardante la questione sicurezza in città, lascia inquieti e sconcertati.
Anziché supportare l’appello alla cittadinanza del Sindaco Corrado De Benedittis a denunciare ogni forma di reato di cui si è vittime o testimoni, si stigmatizza tale fondamentale azione come irrilevante sovrappeso per la cittadinanza.
Vien fuori un’idea della legalità e della sicurezza urbana lontana anni luce da ogni moderna forma di esercizio della cittadinanza attiva per la costruzione di una “legalità del noi” su cui deve fondarsi una Comunità sana e libera dal malaffare.
Una cittadinanza spettatrice e muta di fronte al crimine è il peggiore presupposto per aprire la città a forme di infiltrazioni malavitose, che, invece, vanno fermate con la denuncia, la mobilitazione, l’unione di cittadine, cittadini e Istituzioni.
Questa non è la stagione dei silenzi.
Quando l’Amministrazione De Benedittis si è insediata, ha trovato una situazione di grave destabilizzazione, a cui si è data subito una risposta coordinata, seria e forte, che ha assicurato alla giustizia alcuni malviventi protagonisti di aggressioni, spaccio e estorsioni.
Il punto di snodo di quell’operazione sono state le denunce fatte da alcuni cittadini, oltre a quelle del Sindaco.
Bisogna, inoltre, tener presente che l’azione repressiva dev’essere sempre supportata da politiche di prevenzione, rispetto alle quali c’è convergenza di vedute tra Prefettura e Comune, che, a sua volta, si sta muovendo esattamente in tal senso.
Non si deve dimenticare che Corato ha vissuto stagioni drammatiche in tema di sicurezza e inchieste della Magistratura, di cui probabilmente si è parlato poco o per nulla.
Come dimenticare ben quattro omicidi nei primi anni duemila, tra cui ben tre ragazzi!
Per non parlare, poi, della gigantesca inchiesta riguardante il cosiddetto “sistema Trani” che aveva il suo epicentro, qui, a Corato, rispetto al quale non risulta ci sia mai stato alcun appello alla denuncia.
È vendere fumo e illusioni far credere di risolvere il problema della sicurezza urbana con progetti della durata di un mattino, senza mettere in campo, invece, poderose politiche di contrasto al disagio minorile, alla devianza sociale e senza politiche di coinvolgimento attivo della cittadinanza, nella costruzione di una coscienza collettiva che sviluppa gli anticorpi al crimine organizzato per saperlo riconoscere e denunciare.
I recenti rapporti della Direzione Investigativa Antimafia vanno esattamente in questa direzione, ma evidentemente c’è ancora chi pensa di poter alleviare i sintomi senza eradicare la malattia”– è quanto si legge in un comunicato stampa congiunto di tutta la Cap70033 (Rimettiamo In Moto La Città, Democrazia Solidale DemoS – Corato, Partito Democratico, Italia Viva, Italia In Comune) in risposta a Direzione Corato sulla sicurezza.