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Un clima surreale quello che sta vivendo la città di Andria in questa fase di riapertura post – lockdown.

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Di Salvatore Figliolia

Da una parte il governo nazionale incentiva “liberalizzazioni”, per sostenere il rilancio delle attività commerciali nella fattispecie di ristorazione, attraverso un sovradimensionamento nelle concessioni di occupazione del suolo pubblico. Dall’altra, nella nostra Città, siamo in presenza di decisioni talvolta diametralmente opposte.

Una gestione commissariale che svolge il proprio mandato con decisioni “amministrativamente” discutibili e, ciò che più ci rammarica, silenziando spesso le motivazioni a chi ne ha il diritto.

In questo delicato frangente socio-economico, tenendo bene a mente la pregressa situazione del tessuto produttivo cittadino, Andria non ha bisogno di sceriffi.

Andria ha bisogno di speranza e di sostegno nei confronti di quegli operatori commerciali impegnati nella trincea del lavoro e chiamati a fare impresa in un periodo storico estremamente complesso. Andria ha bisogno di un buon padre di famiglia attento ed oculato si, ma al contempo leale ed equo verso i suoi cittadini.

In questi mesi delicati e strategici per il futuro della Città di Andria sarebbe opportuno non assumere decisioni amministrative rilevanti per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione dell’ente.

Se da un punto di vista formale  tali decisioni sono riconosciute, dal punto di vista prettamente sostanziale sono prive di quel rapporto fiduciario con i cittadini andriesi, sancito attraverso il vincolo del mandato elettorale.

Si auspica davvero da parte del Commissario Straordinario Gaetano Tufariello, e dei dirigenti, un cambio di passo improntato allo snellimento degli atti, senza lungaggini di sorta, affinchè chi fa impresa possa sentirsi tutelato e possa impiegare le proprie risorse appieno nello svolgimento della propria attività lavorativa.

Molto spesso da qui parte la civiltà, lo sviluppo, tutto ciò di cui questa nostra città ha bisogno. Diversamente questa gestione straordinaria starebbe compiendo l’impresa apicale di riuscire a fare peggio del recente passato politico-amministrativo.

Questa Città ha le potenzialità e le eccellenze, riconosciute anche fuori dai nostri confini, per essere traino e volano di una rinascita socio culturale.

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