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“Zero al Sud” Quando politici e istituzioni meridionali non tutelano i nostri diritti (video)

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“Ricordiamoci che abbiamo la Costituzione dalla parte del manico”.

È questa l’esortazione che il giornalista del Mattino, Marco Esposito ha rivolto alla platea cospicua e interessata presente nell’auditorium del liceo artistico cittadino durante la presentazione del suo libro inchiesta “Zero al Sud”.

L’ incontro, secondo di un ciclo di tre conferenze promosse dal Comitato per l’Unità della Repubblica è stato introdotto dal Prof. Savino Gallo, preside dello stesso istituto e moderato dal Prof. Corrado De Benedittis.

Il libro inchiesta inoltre è stato prefatto dal Prof. Gianfranco Viesti, noto docente di economia applicata presso l’ Università degli studi di Bari , ex assessore regionale nonché noto studioso dei fenomeni di sviluppo del Mezzogiorno, autore di numerosi saggi  sulla tematica.

La lunga conferenza moderata in maniera esaustiva dal Prof De Benedittis ed eviscerata approfonditamente dal giornalista Esposito, ha portato alla luce i tentativi nemmeno tanto celati di favorire sotto tutti gli aspetti delle materie di autonomia regionale, le regioni del nord.

Da quanto nel 2001 è stato modificato il titolo V della Costituzione, le forze politiche di ogni colore , hanno tentato di favorire gli interessi economici delle regioni nordiste a danno di quelle del sud creando una contrapposizione dannosa per l’ unità nazionale.

Dal libro inchiesta si evince chiaramente come soprattutto in materie quali sanità e istruzione , cardini portanti della società civile siano state introdotte  norme e clausole non portate a conoscenza pubblica ma discusse a porte chiuse nelle commissioni per gli affari regionali della Camera, riguardo la quale molti parlamentari ed amministratori locali degli enti delle regioni del sud non sono a conoscenza.

Esposito ha dunque esortato i convenuti presenti, tra cui figuravano anche vari rappresentanti dei Comitati per l’ Unità della Repubblica di altre cittadine della provincia barese a mobilitarsi e a presidiare con attenzione l’ ambito normativo “secessionista” in maniera tale da bloccare disegni politici nefasti che porterebbero grave danno alle politiche economiche regionali del meridione.

 

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