La difesa dell’ex-Gip , Michele Nardi, ha chiesto la citazione di 104 testimoni da escutere nel processo che si sta celebrando presso il Tribunale di Lecce denominato “Sistema Trani”, imputato insieme all’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro (attualmente entrambi sono detenuti nel carcere di Matera), all’Avv. Simona Cuomo, a Gianluigi Patruno ed a Savino Zagaria.
Sarà invece l’esito del rito abbreviato dinanzi al Giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Lecce a decidere le sorti dell’ex-Pm, Antonio Savasta (agli arresti domiciliari) e del magistrato Luigi Scimè, dell’avvocato Giacomo Ragno, dell’avvocato Ruggero Sfrecola e dell’immobiliarista Luigi D’Agostino.
Per l’imprenditore coratino Flavio D’Introno – attualmente detenuto nel carcere di Trani, condannato in via definitiva, per il processo meglio conosciuto come Fenerator, e che deve rispondere di molti dei reati attribuiti anche a Nardi e Savasta – si procederà separatamente.
Tra i reati contestati agli imputati Nardi, Savasta, Cuomo vi è il reato di associazione a delinquere.
Tra i centoquattro testimoni richiesti dal difensore dell’ex-Gip Michele Nardi ci sono molti nomi noti di Corato. Tra questi Francesco Casillo, che venne arrestato il 10 gennaio 2006 ed il giorno successivo ricevette un’altra ordinanza di custodia cautelare per lo spietramento delle Murge; mentre per il primo processo Casillo fu poi assolto, per la seconda vicenda il processo si concluse in primo grado con la declaratoria di prescrizione. Come si ricorderà Francesco Casillo, coinvolto nell’indagine sul grano contaminato dall’ocratossina condotta dall’ex pm Savasta, ha sempre dichiarato di essere stato costretto a pagare per evitare guai peggiori anche per gli altri fratelli.
Tra i testimoni anche i fratelli Ferri, Filippo e Francesco, che dopo lo scoppio dello scandalo, hanno dichiarato di aver pagato mazzette per evitare l’arresto.
Si tratta di vicende ormai troppo risalenti nel tempo e su cui però l’ex-Gip Nardi chiede di ritornare. Non mancano, tra le persone di cui è stata chiesta la citazione come testimoni, anche l’ex-Sindaco e Senatore Luigi Perrone ed il Segretario comunale, Luigi D’Introno, i quali dovrebbero riferire in ordine a circostanze legate alla vicenda degli allora messi comunali Franco Pastore e Francesco Zaza, imputati – poi assolti dal Tribunale di Trani –in un processo che non doveva mai nascere.
Infine il geometra Attilio De Palma, l’ex consigliere comunale Antonio Longo, l’Avv. Domenico Tandoi. Nella richiesta “a strascico” dell’ex-Gip anche l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’ex ministro Luca Lotti, l’ex Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani Carlo Maria Capristo, l’attuale Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, Antonino Di Maio, l’ex dirigente del commissariato di Corato all’epoca dei fatti Saverio Mezzina.
Anche l’accusa, con i pm Roberta Licci, Giovanni Gallone e Alessandro Prontera, vuole ascoltare le testimonianze degli ex vertici della Procura di Trani. Per questo ha chiesto di chiamare Carlo Capristo e Francesco Giannella, il primo ora procuratore a Taranto e il secondo procuratore aggiunto a Bari.
A Capristo l’accusa intende chiedere dei rapporti tra Nardi e un altro degli imputati (ha scelto l’abbreviato), l’avvocato Giacomo Ragno, mentre da Giannella vuole sapere dei controlli fatti nel periodo di reggenza della Procura di Lecce sui fascicoli dell’ex pm Antonio Savasta (anche lui, dopo aver collaborato, ha scelto il giudizio abbreviato).
All’udienza del 4 dicembre il Tribunale deciderà se ammettere i testimoni indicati dalla Procura della Repubblica di Lecce, dalle difese delle parti civili costituite e dalle difese di tutti gli imputati Nardi, Di Chiaro, Cuomo, Patruno e Zagaria.
L’11 dicembre è previsto l’inizio dell’istruttoria dibattimentale.