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Rottura nel centro-sinistra – Corrado De Benedittis candidato sindaco: NO GRAZIE, noi siamo altro…

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Di Grazia Petta

Non è più sufficiente riparare il motore occorre realmente una macchina nuova

Esordisce così Corrado De Benedittis durante l’incontro di giovedì presso la sede del movimento politico Rimettiamo in moto la città. Erano presenti il consigliere regionale del Lazio Paolo Ciani, coordinatore nazionale del movimento politico Demos (Democrazia Solidale), presente con una sua lista a sostegno di De Benedittis alle prossime amministrative della nostra città e il coordinatore regionale Christian Roma.

L’incontro verte tutto sul desiderio di far tornare la politica ad essere una cosa seria basata sui veri valori etici e cristiani.

Stiamo assistendo a un disastro etico sociale frutto dell’individualismo collettivo” afferma il prof. Vangi durante il suo intervento, “noi siamo individui anonimi e siamo il cibo dei nostri politici” continua.

È a questa riflessione che fa riferimento Christian Roma per sottolineare quanto quegli anonimi siano importanti per chi interpreta la politica e quanto senso di responsabilità e rispetto meriti quel cibo di cui i politici si nutrono.

Infatti “è proprio per questo che bisogna partire dal basso” spiega poi De Benedittis.

“Bisogna avere il coraggio di dire basta alla politica che concerta a tavolino la spartizione dei ruoli, alla politica fatta con i numeri, fatta di somme per andare a vincere ad ogni costo alla conquista del potere. Siamo stati chiamati anche dall’alto, racconta De Benedittis, non dall’alto dei Cieli, ironizza, abbiamo preferito però alzarci e andare via dal tavolo con un semplice NO GRAZIE; se siamo stati vittime del potere non possiamo poi impossessarcene ed esercitarlo sugli altri”.

Insomma “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te” è il motto di De Benedittis che prosegue: “intendiamo rispondere ai bisogni primari della gente ed è per questo che vogliamo partire dai servizi sociali, renderli più efficaci, c’è tanto disagio e non si può restare a guardare. Va ridata la dignità a chi non arriva a fine mese, a chi non ce la fa a pagare l’affitto, a chi non può sostenere spese mediche.

“Va dato tempo e ascolto a chi vive nel sommerso”, spiega nel suo intervento, Antonella De Benedittis che da tempo opera nel sociale.

“Ci sta a cuore la salute dei cittadini intendiamo dare delle risposte”.  E alla nostra domanda sulla questione elettrodotto De Benedittis risponde che è un problema che conosce molto bene avendo ospitato in passato all’interno della sede della Caritas, i due comitati che si erano occupati dell’elettrodotto. “Abbiamo interloquito all’epoca a tutti i livelli con tutti gli enti preposti (amministrazione comunale, regione…) l’eventuale spostamento nella zona cuscinetto sposta solo il problema sulla testa di altre persone e di fatto blocca la soluzione dello stesso, visti i ricorsi che immancabilmente e legittimamente piovono bloccando l’esecutività dell’opera. Si tratta di trovare con Terna l’accordo giusto che non leda i diritti di nessun cittadino, fermo restando il punto che l’elettrodotto dalla 167 deve andare via perché lì ci sono settemila abitanti che vivono una condizione di vero malessere.

Pensiamo alla riqualificazione urbanistica. La città necessita di aree a misura di bambino: mancano giardini idonei e giochi pubblici, bisogna pensare a un’edilizia compatibile con l’ambiente, soprattutto a quella popolare affinché abbia un impatto visivo gradevole dando valore alla bellezza di cui anche chi usufruisce di quelle abitazioni possa godere, occorre riqualificare i quartieri periferici, creare una mobilità leggera e aree pedonali che non siano però di intralcio alle attività commerciali. Occorre riorganizzare e disporre l’uso dei mezzi pubblici, le circolari per intenderci, e pensare anche a dei collegamenti col territorio della Murgia affinché quel patrimonio naturale che ci appartiene sia facilmente raggiungibile e usufruibile sia da noi coratini che dai turisti in visita nella nostra città.

 A tal fine vanno necessariamente individuate delle figure competenti ed esperte, eludendo dai giochi politici; mi riferisco alla scelta degli assessori.

Non basta avere soldi se non si hanno le idee, sottolinea ancora De Benedittis, molto spesso si perdono i fondi europei perché mancano i progetti. Sono disponibili fondi diretti ai comuni da parte dell’Europa accessibili in particolar modo dai comuni virtuosi e la nostra città a tal riguardo è avvantaggiata, certo va detto che le procedure della comunità europea sono complesse ma non per questo irrealizzabili.

Chiediamo se è definitiva e ufficiale la rottura del tavolo del centro­­-sinistra e se intende proseguire da solo: “non vado da solo, risponde, vado avanti con la comunità, siamo dentro una tempesta, abbiamo fatto una scelta forte ma abbiamo preferito essere fuori dal vecchio sistema, ci è stato detto che non è così che si vincono le elezioni ma vogliamo correre questo rischio pur di dare un segnale importante; occorre coraggio per cambiare”.

Ed è proprio di politica del cambiamento che parla Paolo Ciani, nella sua riflessione finale a conclusione dell’incontro. “In un momento storico così concitato dove la politica vive una crisi profonda come la stessa società, dove mancano ideologie, idee e idealità, siamo passati dalla politica dei partiti di popolo del novecento basati sui valori ai partiti contemporanei che si limitano alla gestione quotidiana del potere fino ad arrivare ai partiti dell’antipolitica.

 Va recuperata la politica di servizio per il bene comune.

Il mondo soffre per mancanza di visioni (cit. Giovanni Paolo II), bisogna credere in ciò che vogliamo.

La nostra idea politica è quella di ricomporre e di ritessere le lacerazioni di una società in cui i rapporti e le relazioni tra gli individui sono venuti meno, incalzata sempre più dal vittimismo, dal senso di conflittualità, di insofferenza e di impotenza.

 Occorre recuperare le forze, le idee, i sogni e mettersi insieme così come Corrado è riuscito a mettere insieme stasera in questa assemblea un gruppo di persone così variegato dal valore importante e significativo, a cui va tutto il mio apprezzamento”.

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