Il presidente Draghi, intervenendo all’Assemblea Nazionale ANCI dell’11 novembre a Parma ha detto ai sindaci “sarete al centro della stagione che abbiamo davanti: una straordinaria occasione di riforme e investimenti, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”; e ha aggiunto: “Il successo del Piano è nelle vostre mani”. Insomma, a quanto pare i comuni saranno i veri protagonisti di questa stagione di enormi investimenti, così importante per il futuro economico e sociale del nostro Paese.
Allora la domanda sorge spontanea: “Come siamo messi a Corato?”
Qui a quanto pare tutto tace. Nel bilancio di previsione era stata inserita una posta considerevole, circa un milione di euro, “per la progettazione”. Ma i progetti si elaborano sulla base di idee e le idee devono venire dalla politica, dagli amministratori in carica.
Nei suoi vari interventi sul tema il Sindaco De Benedittis è sempre stato piuttosto vago, non è mai riuscito ad esprimere quella che, secondo lui, dovrebbe essere la vocazione di questa nostra città, in funzione della quale convogliare gli investimenti del Pnrr.
Al riguardo, però sarebbe preliminarmente auspicabile l’avvio di un’ampia consultazione della comunità cittadina, delle sue espressioni associative, imprenditoriali, professionali, ma anche delle scuole e soprattutto dei giovani, sul futuro dei quali le scelte di oggi andranno ad incidere profondamente. Nulla di tutto questo appare all’orizzonte e in pentola sembra non bollire proprio nulla.
In realtà, da più parti si sottolinea come la vera vocazione della Città è nella sua zona industriale, nelle sue imprese e nei suoi lavoratori che sono il vero fiore all’occhiello, il punto di forza di Corato rispetto a tutti i centri del circondario. “Allora dovrebbero concentrarsi lì i progetti da candidare al Pnrr”, asserisce anche Cataldo Mazzilli, CEO della Adriatica Industriale. Ma per un cinico gioco del destino, in questo momento la nostra città è governata da una classe dirigente che proprio nella cultura d’impresa sembra avere il suo punto debole. E avere cultura d’impresa significa innanzitutto conoscere e rispettare le esigenze effettive, concrete delle aziende e della loro risorsa più preziosa, il personale.
Eppure, da tempo, sull’argomento sono state lanciate idee importanti anche se purtroppo poco ascoltate. Il pensiero corre al Consorzio API costituito sin dal 2003 proprio da Cataldo Mazzilli, cui avevano aderito trentasei imprese e che aveva elaborato anche una serie di importanti progetti mai decollati per la scarsa attenzione ricevuta dagli enti preposti. È forse arrivato il momento di riscoprire quel progetto che prevedeva la realizzazione di un’area consortile attrezzata, in cui localizzare le aziende associate, da suddividere in lotti, dotata di tutti i servizi necessari per la migliore funzionalità delle imprese. Molti anni fa, il consorzio presentò al Comune un progetto preciso che prevedeva anche interessanti ricadute occupazionali. Quel progetto – secondo Mazzilli – potrebbe essere ripreso e aggiornato ora che i fondi sono disponibili. Investimenti del genere nella nostra zona industriale “potrebbero peraltro indurre anche aziende di altri comuni e persino di altre regioni ad
insediarsi nel nostro territorio a tutto vantaggio dei lavoratori coratini e delle finanze comunali”, ribadisce Mazzilli. “Sono idee brillanti e concrete come queste che possono e devono essere valorizzate dall’amministrazione comunale.”
In questi giorni risulta che anche l’Associazione Imprenditori Coratini stia mettendo in campo le sue migliori energie per elaborare progetti da candidare al Pnrr. L’amministrazione comunale farebbe bene ad aprirsi a questi suggerimenti e ad ascoltare la diretta voce degli imprenditori, delle loro associazioni e consorzi e delle stesse organizzazioni sindacali per ricavarne indicazione e proposte legate alle esigenze concrete del territorio.
Ma la zona industriale necessità anche di interventi più semplici e di immediata realizzazione. Tutti sanno i disagi che nei giorni di pioggia si verificano sotto il ponte della zona industriale. Anche in questo caso Cataldo Mazzilli ha concepito una soluzione che all’epoca della Giunta Mazzilli venne votata all’unanimità e inserita nel piano triennale delle opere pubbliche della città metropolitana. Si tratta della realizzazione e del completamento di un cavalcavia sulla complanare, sempre nella zona industriale, adiacente a un terreno nelle vicinanze dell’azienda Corgom. Il progetto, funzionale e pratico, fu finanziato dalla città metropolitana con 700.000 euro, ma dal 2018, tutto tace. Sarebbe quindi auspicabile un interesse verso questo progetto già finanziato che potrebbe essere inserito nel pnrr.