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Nuova Umanità non ci sta alla replica di De Benedittis: “È una politica chiusa all’ascolto e alla partecipazione”

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“Le modalità di comunicazione istituzionali sono state tutte regolarmente espletate”.

Così il Sindaco di Corato ha ritenuto rispondere alle domande da noi avanzate nel precedente comunicato con il quale chiedevamo le dimissioni dell’Assessore alle Politiche Giovanili.
In questo processo pubblico è mancata, come in altre, a monte, la partecipazione dei cittadini ed è mancata a valle la chiarezza delle informazioni date ai cittadini. Tutto è stato avviato, ancora una volta, con un atto di giunta seguito da una manifestazione di interessi il cui avviso e i cui allegati, per altro, non spiccano per chiarezza e concordanza di contenuti. Ciò che è emerso è una comunicazione formale che rispetta farisaicamente i termini della pubblicità, ma che nella sostanza, ratifica decisioni già prese e alle quali i cittadini potranno rispondere a richieste preconfezionate.
Pertanto intendiamo ribadire, anche noi “con convinzione e forza” la necessità di attuare al più presto quanto previsto dal Titolo III del nostro Statuto Comunale in tema di decentramento e Partecipazione perché i cittadini non siano intesi come ingranaggi della catena di comando.
Se la politica deve “aprirsi ad un linguaggio dialogico e non violento”, gli amministratori inizino ad attuare una delle componenti essenziali del dialogo, l’ascolto delle istanze di tutti i cittadini; non ignorandone o strumentalizzando alcuna.
Questi giorni, inoltre, abbiamo appreso la non ammissione al bando per la costruzione di una Scuola per l’infanzia e un Centro Polifunzionale per le Famiglie.
Il 19 maggio 2021 i nostri consiglieri non votarono a favore della variazione di bilancio di previsione delle opere pubbliche triennali. In quella circostanza non potevamo votare un frettoloso adempimento che avrebbe potuto candidare la nostra città ad un bando regionale. Avevamo visto bene non per gettare discredito, come qualcuno ci accusò, l’indomani del consiglio comunale. Sebbene non siano note le ragioni della bocciatura del progetto presentato dal comune di Corato, è evidente che la fretta non ha prodotto i frutti che la maggioranza dava per certi.
Poiché anche noi, Nuova Umanità, parte della minoranza intendiamo “seminare futuro, con i piedi ben piantati nel presente” si provveda con solerzia a rivedere l’individuazione del suolo da destinare alla costruzione del plesso Oriani – Tandoi.
Alla poiesis si facciano seguire i fatti.

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