Home Politica NON HABEMUS GIUNTA – Il primo consiglio comunale rischia la fumata nera

NON HABEMUS GIUNTA – Il primo consiglio comunale rischia la fumata nera

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All’indomani dell’elezione del sindaco Pasquale D’Introno tutti si aspettavano una veloce composizione della squadra di governo, visti i vari proclami fatti durante la campagna elettorale, ma così non è stato infatti, dopo circa un mese e mezzo la giunta non è ancora stata nominata, adesso si attende il primo consiglio comunale convocato per lunedì 22 luglio.

Il rischio di una fumata nera sulla giunta in quella data non sarebbe da escludere, molto probabilmente si procederà solo al giuramento del sindaco e forse del presidente del consiglio comunale, rimandando l’annuncio della tanto sospirata giunta ad una seconda convocazione del consiglio comunale in data 29 luglio.

Uno dei motivi di questa intricata situazione è sicuramente la bassa percentuale, circa il 19% degli aventi diritto al voto, che ha espresso il suo consenso a favore della coalizione di centro destra a sostegno del sindaco eletto, Pasquale D’Introno, un dato che, forse, non ha lasciato indifferente il primo cittadino e che, secondo indiscrezioni, l’avrebbe spinto ad intavolare un dialogo con alcuni candidati sindaco non eletti. Sull’esito degli incontri, se fosse vero, nulla è trapelato.

Sul ritardo anche l’esclusione dei due partiti che inizialmente facevano parte della stessa coalizione di CDX (Forza Italia e Lega) ha avuto la sua incidenza, partiti però che, seppure esclusi dalla competizione, si sono impegnati in campagna elettorale a sostegno dell’attuale sindaco.

Un’inevitabile “cambiale” da firmare, è stata definita questa vicenda da Città Nuova in un comunicato, visto che ci saranno appetiti di candidati locali per competere a uno scranno in Consiglio Regionale

Ma prima delle regionali del 2020, il conto che questi due partiti, orfani di rappresentanti in consiglio, hanno immediatamente presentato è indubbiamente la richiesta di almeno un assessorato, e qui il gioco si fa duro; tra veti, personalismi e tanto altro la situazione si è impantanata.

Il ventaglio dei nomi non manca, alcuni vecchi, anzi vecchissimi, della politica locale alla faccia del cambiamento tanto osannato in campagna elettorale, altri più o meno nuovi e alcuni forse “sorprendentemente” nuovi.

Secondo indiscrezioni, per le quote rosa le più papabili sarebbero Lorena Mangione – Forza Italia, Teresa Di Bisceglie – espressione della di Lega di Salvini (sorella del giornalista Giuseppe Di Bisceglie) e Pasqua Sergio – Direzione Italia, mentre per gli uomini si fanno i nomi di Pasquale Pomodoro – Direzione Italia, Gabriele Diaferia – Direzione Italia Giuseppe Cannillo – Fratelli D’Italia ed infine Luigi Di Ciommo – Idea.

Tina Leo e Antonella Muggeo, altri nomi che circolavano sempre secondo indiscrezioni, sembrano invece essere fuori dai giochi.

Si ipotizza inoltre che la delega dell’assessorato alla cultura possa andare al sindaco a cui potrebbe andare in soccorso il fratello consigliere Giuseppe D’Introno, già delegato alla cultura durante la giunta Perrone.

Insomma mettere insieme i pezzi di un puzzle così complesso, richiede sicuramente un lavoro certosino, d’interesse per gli addetti ai lavori ma indubbiamente meno per i cittadini stretti nella morsa degli svariati problemi che attanagliano la città: sicurezza in primis, istituzione di un registro tumori, inquinamento, verde pubblico, assenza di strutture sportive adeguate…per citarne alcuni.

In quella campagna elettorale non molto lontana sembra proprio che tutti, politici e non, abbiano lavorato pensando al proprio tornaconto “nessuno escluso”.

 

 

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