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Mala tempora currunt: riflessioni su un allarmato post del sindaco Corrado De Benedittis

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A cura di Gaetano Bucci

Ieri 28 maggio 2021, il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, alle due di notte circa pubblica sul proprio profilo Facebook un post inquietante. Il contenuto è paradossale, è “chiaro e misterioso” allo stesso tempo. Si tratta di un messaggio che mai dovrebbe essere inviato in una condizione di piena agibilità delle libertà democratiche e di legalità condivisa.

Il post del sindaco De Benedittis, che non è un messaggio elettorale, rinvia ad un livello interpretativo che va oltre il confronto politico e oltre le normali difficoltà amministrative. È una sorta di “grido di dolore”, misto a delusione, che assume un grande valore soprattutto per ciò che non dice.
Esso è una pubblica denuncia del clima politico avvelenato, ai limiti e forse oltre la legalità, che toglie l’aria alla città e impedisce la normale vita amministrativa. È un messaggio che si chiude con un avvertimento, un appello e una speranza. Val la pena riportarlo per intero il post del sindaco prima di fare qualche ulteriore considerazione.
Egli scrive: «Più passa il tempo e più cresce in me la sensazione della presenza di un potere tentacolare che blocca, rallenta, sabota, disinforma, delegittima. Una specie di piovra che attiva la macchina del fango, che isola e distrugge.
Mi tornano in mente i nomi, i volti, le parole di sindaci che quei tentacoli, sempre gli stessi, hanno stritolato, impedito di governare, fatto fuori.
Ai miei concittadini e alle mie concittadine chiedo di essere forti, di essermi vicino, di non cedere al canto ingannevole delle sirene che ha sprofondato la città nella desolazione e nella morte civile. La Rinascita è possibile. Vi abbraccio».
Nel primo passaggio si fa riferimento, seppure sotto forma di “sensazione”, ad un potere tanto forte quanto occulto e diffuso che sarebbe in grado distruggere la normale vita democratica e la ordinata e legittima attività amministrativa. Nel dire ciò vengono usati cinque verbi, uno più pesante dell’altro.
Ora, se le sensazioni sono veritiere e non “fumo senza arrosto” o “furbe fantasticherie”, allora sì che ci troviamo a vivere in una città in cui i pubblici poteri, le libertà democratiche e gli stessi diritti sono fortemente condizionati e continuamente minacciati.
Se quello che ha scritto De Benedittis è vero, allora ci troveremmo addirittura con un primo cittadino intimidito, intimorito o forse anche minacciato da condotte che, alterando il clima di serenità in cui egli debba operare insieme ai pubblici amministratori, mettono a rischio la vita dell’intera comunità.
Se tutto ciò è vero, forse la politica non basta più e neanche può bastare la pubblica indignazione per ciò che nel messaggio è sottinteso. Ci vorrebbe ben altro rispetto all’accertamento dei fatti e alle azioni conseguenti di osservazione e vigilanza della legalità.
Certo, sul post del sindaco De Benedittis sono opportunamente arrivati centinaia e centinaia di “mi piace” e moltissimi commenti di solidarietà e di fiducia. Accanto a questi anche brevi e significativi messaggi critici dell’azione amministrativa, oltre alle richieste di chiarezza e trasparenza su ciò che sta accadendo dietro le quinte del governo della città.
Una cosa bisogna dire ed è che il fronte della entusiastica condivisione del mitico cambiamento della “rivoluzione gentile” si va continuamente sfaldando e indebolendo. Questo, si spera, non per colpa diretta del sindaco De Denedittis ma perché molti centri di potere e personaggi locali o si sono riposizionati oppure stanno facendo il doppio e triplo gioco.
Infine, ma non ultimo, anche per il fatto che oggettivamente ci troviamo di fronte al contemporaneo indebolimento sia dei poteri di indirizzo del Consiglio comunale e di altri organismi di partecipazione, sia delle incertezze e dei rallentamenti dei decisori amministrativi.
Queste notazioni, in forma più o meno diretta ed esplicita, sono ormai un quotidiano refrain della stampa e di molti osservatori locali che non sono né schierati politicamente né pregiudizialmente avversi al cambiamento prospettato da De Benedittis e dalla sua coalizione. Anzi.
È evidente che in tale contesto la “guida carismatica” di Corrado De Benedittis è insufficiente. I “mi piace” e le condivisioni su Facebook appagano l’anima ma non aiutano a ben governare. Come è altrettanto evidente che tale tipo di “guida carismatica” rischia di essere la foglia di fico dietro cui si nascondono nuovi ed insidiosi interessi particolari, che siano o meno nella chiara consapevolezza del primo cittadino.
A Corrado De Benedittis non posso che ricordargli e raccomandargli un paio di immagini metaforiche; la prima del potere politico racchiusa nel mitico centauro di Machiavelli, la seconda filosofica racchiusa nella coppia simbolica dell’aquila e del serpente di Nietzsche.
È vero, mala tempora currunt. Però chi ha scelto la politica, ha anche scelto la responsabilità. Onori ed oneri.

 

1 commento

  1. Alla puntuale analisi desidero sottolineare che la “sensazione ” postata dal sindaco contiene gravi, anzi gravissime affermazioni. La nostra comunità non merita di essere corrosa da post che ingenerano gravissimi dubbi. Se la “sensazione “è corroborata da fatti egli, nella sua veste, ha un.unica strada da percorrere e non un grido sui social per infervorare propri sostenitori. Alle gravissime affermazioni seppure sotto forma di “sensazione ” devono seguire CONTESTUALMENTE DOVEROSI PERCORSI ISTITUZIONALI per ridare SERENITÀ ad una comunità sana che si dovrebbe amare e non strumentalizzare.

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