Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale celebrato ieri, 29 novembre: il Piano Industriale ASIPU S.r.l 2022-2024 e successive integrazioni. Approvazione proroga triennale servizi complementari. Atto di indirizzo per addendum e successivi provvedimenti.
Tutte le forze politiche – nessuna esclusa – hanno sempre espresso in Consiglio Comunale la loro volontà di operare per la messa in sicurezza e il rilancio della società ASIPU srl: l’Amministrazione De Benedittis – Sindaco, Giunta e Maggioranza – all’indomani del Consiglio Comunale sembra ascriversi il risultato a suo dire raggiunto quale merito esclusivo: in una litania che straborda dai social, i Partiti della Maggioranza e i singoli esponenti ripetono all’unisono che l’ASIPU srl è stata salvata per loro espressa volontà, contro tutto e contro tutti – seguono la solita trafila di ringraziamenti a Tizio, Caio e Sempronio così come riportato anche in un comunicato stampa dell’Amministrazione.
In realtà nella valutazione di questa complessa vicenda ci sono almeno due livelli: il fatto in sé (ma l’ASIPU è stata effettivamente salvata?) e il modo in cui si sarebbe giunti a questo ostentato salvataggio. Se l’ASIPU sia effettivamente fuori pericolo saranno gli avvenimenti che andranno a cadere nei prossimi mesi a dimostrarlo, più immediata è invece la valutazione di come si sia arrivati fino a questo punto.
I lavori consiliari di questi ultimi dodici mesi almeno, sono stati stravolti rispetto al loro naturale e logico svolgimento che dovrebbe vedere, per una giusta concatenazione, prima la discussione dei bilanci e dei piani industriali delle partecipate e poi l’approvazione del bilancio consolidato del Comune. È accaduto esattamente il contrario con l’aggiunta che a tutto oggi non si è compreso se il Consiglio Comunale abbia “preso atto” del piano industriale di ASIPU srl ovvero ne abbia approvato di fatto una sua parte oppure si sia legato mani e piedi ad un piano industriale preconfezionato.
Condivisibili sono quindi le doglianze delle Minoranze nei confronti della spoliazione delle prerogative del Consiglio Comunale, spoliazione operata con l’avallo del suo Presidente, la Dott.ssa Valeria Mazzone, che non si è opposto alle continue forzature nei tempi e alla totale opacità degli atti: l’Amministrazione procede a colpi di maggioranza, impipandosene di tutto e di tutti quasi che raccogliere anche il contributo propositivo altrui sia un atto impuro. Legittimi appaiono dunque il voto contrario o l’astensione delle Minoranze.
Il carico da undici è stato però giocato dall’avv. Renato Bucci, Amministratore unico di ASIPU srl.
Quest’ultimo ha infatti affermato (ascoltabile intorno al minuto 3:35:03 cliccando qui) di aver proceduto già dal gennaio 2022 – a fronte di debiti verso fornitori di oltre sei milioni di euro – a transazioni e rateizzazioni utilizzando la consistenza della disponibilità finanziaria allora presente nelle casse della società. Renato Bucci, insomma, attraverso “dazioni tutto e subito” (così si è espresso) a fronte di riduzioni del credito vantato avrebbe chiuso alcune posizioni debitorie fino ad esaurire la disponibilità finanziaria che “ora non c’è più”. Dopo luglio 2022, avendo azzerato “il gruzzolo”, si sarebbe invece passati alla “fase due”, stabilendo accordi con i fornitori per rateizzazioni a medio termine dei crediti dagli stessi vantati.
Le affermazioni che abbiamo qui sinteticamente riportato hanno fatto sobbalzare il solo Consigliere Vito Bovino che ha richiesto l’invio degli atti all’ANAC e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, ma sono scivolate via lisce sia per la Maggioranza sia per la parte tecnica del Comune che sull’ASIPU esercita il “controllo analogo”.
Ci chiediamo, infatti, come queste risorse pubbliche – “il gruzzolo” superiore al mezzo milione di euro da quanto rileviamo dalle parole di Renato Bucci – siano state impiegate e con quali procedure di trasparenza e tutela dell’intero ceto creditorio siano stati convocati i fornitori e stabilito il quantum (in maniera proporzionale per tutti?) o definita la proposta “tutto e subito” per alcuni o “a rate” per altri. Ci chiediamo inoltre: siamo certi che tutti i creditori di ASIPU siano stati convocati e sentiti prima di procedere? A queste domande dovrebbe essere data una risposta che non può sintetizzarsi in un atto di fede nei confronti di Sindaco e Amministratore ASIPU: i Consiglieri Comunali hanno il diritto di acquisire gli atti per comprendere quali siano stati i criteri adottati in questa ripartizione mentre il Segretario Generale i Dirigenti del Comune hanno il dovere di entrare nel merito di questa vicenda – se non lo hanno già fatto – assumendo piena contezza di quanto accaduto e valutando eventuali azioni conseguenti.
Noi attendiamo risposte e per il momento prendiamo atto che, se con questa Amministrazione la Trasparenza non è mai nata e la Partecipazione è morta in fasce, anche la Democrazia non sta molto bene, e questa è una sconfitta certa per tutti noi.