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La “Foglia mista” di Corrado

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Le attività del Sindaco di Corato sono comunicate puntualmente a tutti noi attraverso il profilo personale Facebook di Corrado De Benedittis.

Oggi il Sindaco, in un messaggio agli studenti, cita Che Guevara e li invita ad unirsi alla lotta contro gli oppressori. Questo anche in omaggio a quella componente del suo movimento che, dai palazzi del centro e dalle ville lussuose, osserva le ingiustizie che accadono in ogni angolo del pianeta e si batte per sovvertire l’ordine delle cose, partecipando a tutte le marce e le fiaccolate che si tengono a Corato e dintorni.
Domani il Sindaco, attorniato dai confratelli, affida la Città al cuore immacolato di Maria. È un’attenzione anche verso la componente cattolica e ultracattolica che è stata determinante in campagna elettorale.
Domani l’altro il Sindaco, in un firmacopie organizzato dal Comune, dialoga con un poeta estinto della laicità e dell’impegno civile. E’ un segno di rispetto verso quanti, né comunisti né cattolici, hanno contribuito alla sua elezione.
A Corrado, bisogna dirlo, la “foglia mista” (altro nome per il sincretismo) è sempre piaciuta e qualcuno in passato ha provato a dirgli: “Ma come fai a tenere insieme il marxismo e il dogma dell’Immacolata Concezione?”. Ha sempre fatto spallucce, dicendo in sintesi: “Sono fatti miei”. Allora, come privato cittadino, aveva ragione, ma oggi in qualità di Sindaco continua ad aver ragione?
Sta di fatto che la “foglia mista” lo costringe ogni giorno a danzare sulle uova a favore di selfie, non accontentando nessuno e dicendo di sì a tutti, con il rischio poi che la foglia da “mista” si trasformi in “foglia di fico” di un pensiero debole che, proprio per l’assenza di una sua coerenza interna, non riesce a tradursi in prassi amministrativa.
Il gioco è riuscito bene in campagna elettorale (“La mia bandiera è quella della pace in cui sono presenti tutti i colori”), ma ora, a fronte di un’azione amministrativa che è asfittica e langue, anche i suoi fedayyn stanno entrando in confusione.
Trattando poi di un tema che a Corrado è familiare e volendo citare Wittgenstein, potrei dire: “lo scopo della filosofia è pensieri che sono in pace”. Qual è quindi l’equilibrio fra tante concezioni così contrastanti tra loro esposte dal Sindaco – a seconda del quarto d’ora – con il medesimo trasporto?
Ecco, con i miei limiti, una spiegazione potrebbe essere data dal fatto che tutte le visioni del mondo, basate su qualsiasi credo o ideologia, hanno le loro parti brillanti e altre riuscite meno bene in cui stridono con la realtà e il senso comune. Perché dunque seguirne una teoria ed essere conseguente? E’ meglio cogliere fior da fiore il bello che è in ciascuna di esse e presentarsi sempre con il vestito nuovo della festa, fidando che nessuno (o pochi) riescano a tener conto delle infinite giravolte condite con sorrisi, parole garbate e apprezzamenti. Che Corrado abbia ragione anche questa volta?
È pur vero che queste son cose che i latini chiamerebbero nugae, ma sapete com’è? Ad alcuni risulta difficile ipotizzare un’azione che non discenda da un pensiero.

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