Il 12 settembre si è tenuto il primo consiglio comunale post sospensione estiva. Solo due i punti presenti all’ordine del giorno:
-1. Interrogazione presentata dalla consigliera Nadia Gloria D’Introno;
-2. Adesione al nuovo patto dei sindaci per il clima e l’energia.
Analizziamoli con ordine;
L’interrogazione presentata dalla consigliera D’Introno era volta a conoscere in base a quale norma il Sindaco ha conferito ad alcuni consiglieri comunali delle deleghe già attribuite ad alcuni assessori (delega alla digitalizzazione, delega alla pulizia e decoro del cimitero, delega al forum dei giovani, delega alla gestione dei rapporti con le società sportive).
“Il Sindaco ha di fatto nominato dei vice assessori “dichiara la D’Introno.
Si legge altresì nel testo dell’interrogazione che di queste deleghe non vi è traccia nel sito istituzionale del Comune, né mai è stata data comunicazione ufficiale al consiglio comunale come previsto dallo statuto.
La capogruppo del Partito Democratico conclude sostenendo che giurisprudenza unanime, nonché il Ministero degli interni, riconoscono al Sindaco il potere di conferire deleghe ai consiglieri solo per approfondire lo studio di specifici affari. Altro non è consentito al fine di evitare conflitti di competenza!
Il Sindaco ha tentato di fornire una risposta esauriente dichiarando che le deleghe ai consiglieri sono ben distinte da quelle degli assessori e sono state conferite nel pieno rispetto di qualsivoglia norma.
A detta del Sindaco, in sintesi, i consiglieri delegati si limitano a dargli buoni consigli.
“Non sono soddisfatta della risposta ricevuta! Probabilmente non conosce il testo delle deleghe da Lei firmate” risponde l’Avv. D’Introno, ricordando al Sindaco alcuni dei casi in cui i consiglieri delegati sono andati ben oltre i limiti delle proprie competenze (forti della delega ricevuta).
È accaduto, ad esempio, che un consigliere delegato abbia inviato unitamente ai dirigenti, una nota a propria firma indirizzata all’ufficio ragioneria, oppure che altro consigliere delegato abbia “gestito” la pulizia del cimitero. Una vera e propria confusione dei ruoli che genera caos.
La D’Introno conclude invitando il sindaco a porre un quesito al Ministero degli Interni per sciogliere ogni dubbio. In mancanza vi provvederà lei stessa.
Il secondo punto, ancora una volta, ha messo in evidenza la mancanza di visione e programmazione di questa amministrazione e la continua rincorsa alle scadenze. L’adesione al patto dei sindaci, infatti, è il necessario presupposto per poter partecipare ad un bando regionale a sportello con scadenza 30 settembre. “La domanda poteva essere presentata dal 4 luglio, come sempre siamo in ritardo” sentenzia il consigliere Vito Bovino.
Tra ritardi ed emendamenti il secondo punto è stato approvato. Da registrare tuttavia, la polemica iniziale, avvenuta durante i preliminari, che ha visto coinvolti il consigliere Salerno e il Sindaco in merito alla situazione riguardante la sicurezza stradale fuori dagli istituti scolastici e la manutenzione delle aule. Il Sindaco risponde alla segnalazione del consigliere d’opposizione, inalberandosi e partendo con la solita filippica accusatoria inerente la caotica situazione manutentiva in cui versano le scuole coratine, attribuendo la responsabilità alle passate gestioni amministrative, dimenticando tuttavia che l’attuale amministrazione è ormai in carica da due anni, con risultati scarsamente visibili in ogni settore della Città. Non solo dimentica questo punto, ma respinge la responsabilità politica attribuendo la colpa del ritardo nella gestione sicurezza (stradale/rifacimento strisce pedonali fuori istituti scolastici) al Comandante della Polizia locale, Dottor Loiodice. La vicenda vedrà un approfondimento in un prossimo articolo.