La terza conferenza promossa dal Comitato per l’unità della Repubblica di Corato si è svolta ieri 24 ottobre alle 18.30 , presso l’ auditorium del locale liceo artistico “ Federico II Stupor Mundi”.
La tematica di questo nuovo incontro divulgativo ha avuto come focus “ l’autonomia differenziata e la costituzione italiana”.
A fare gli onori di casa come nella precedente assemblea tenutasi nello stesso liceo , il dirigente scolastico Prof. Savino Gallo che ha aperto la sessione con i saluti di rito. Alla conferenza, moderata dal Prof. Antonio Marcone e dall’ Avv. Francesco Stolfa che ha visto come relatori i professori Marina Calamo Specchia , docente di diritto pubblico comparato e giustizia costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’ Università degli Studi di Bari e Michele Capriati, docente di politica economica presso la facoltà di Scienze Politiche della stessa Università, è intervenuta la senatrice Bruna Piarulli invitata dai coordinatori del comitato, la quale ha riferito circa gli intendimenti del governo in merito a tema regionalismo, su cui si sta attualmente procedendo a ulteriori indagini conoscitive da parte della commissione parlamentare competente che deve verificare soprattutto l’impatto che l’autonomia finanziaria avrà sulle Regioni.
La senatrice si è dichiarata pronta a farsi portavoce dei contributi derivanti dagli interventi dei Professori Calamo Specchia e Capriati affinché gli interessi del Meridione vengano valorizzati e tutelati.
Il Professor Antonio Marcone, con un incisivo intervento introduttivo ha ricordato alla platea che il germe del separatismo è stampato a chiare lettere nel dna fondativo della Lega, primo partito a lanciare il progetto di dissoluzione nazionale. Con un breve excursus storico , ha sottolineato come il Mezzogiorno fosse evoluto in termini di dotazione legislativa fin dai tempi delle Costituzioni Federiciane, primo corpus normativo che sanciva l’unitarietà del Regno del sud contrapposto al Carroccio, simbolo delle autonomie comunali non a caso attuale vessillo leghista.
La Professoressa Calamo Specchia ha illustrato l’origine dell’idea di autonomia differenziata argomentando con taglio giuridico gli elementi normativi che rendono dannosa per il sud questa iniziativa fortemente voluta dalla Lega nord.
In nuce, il progetto di differenziazione doveva basarsi sul modello spagnolo, poiché la Spagna ha elementi di forte pluralismo autonomico essendo presenti comunità autonome storiche come quelle italiane.
Il regionalismo italiano nasce per tutelare le identità storico culturali di determinati territori della nazione ma in un’ottica unitaria, nel senso di inglobare le diversità all’interno di una cornice repubblicana proprio come nel citato modello iberico.
Nel corso della dissertazione vengono esaminati gli interventi quali la riforma del titolo V risalente al 2001 che si proponeva di riformare l’apparato dello Stato in senso federalista: alle Regioni venivano affidate molte competenze riservate allo Stato dando alle stesse piena autonomia in maniera di spesa.
Tutte le riforme apportate o che attualmente si tenta di apportare sono gravemente lesive per l’economia meridionale, già fortemente penalizzata in materie cardine quali sanità e istruzione.
L’intervento prettamente economico del Professor Capriati ha sottolineato come dietro gli intenti leghisti, ci sia un’ideologia che si ispira a politiche neo liberiste e alle logiche della deregulation andando a favorire unicamente la spesa pubblica e i servizi delle regioni più ricche del nord quali Lombardia e Veneto.
L’Avvocato Stolfa , in chiusura assemblea ha ricordato lo stato di abbandono del Mezzogiorno in molti settori quali infrastrutture e trasporti, sottolineando la mancanza di una classe dirigente meridionale volta a favorire la valorizzazione del territorio a livello europeo e a combattere malversazione e clientelismo, piaghe che da sempre impediscono uno sviluppo florido e competitivo del sud .