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I GD vanno giù duro sul Forum dei Giovani: “Solo marchette elettorali sulla pelle delle giovani generazioni”

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Vanno giù duro i Giovani Democratici sul Forum dei Giovani che “a distanza di 2 mesi dall’apertura delle iscrizioni del Forum dei Giovani, tralasciando i proclami, tutto ancora tace sulla convocazione della prima assemblea dell’istituto di partecipazione”, scrivono in una nota stampa. Sembrano quasi avere conferma le perplessità raccolte nelle interviste rilasciate alla nostra redazione a margine dell’evento di presentazione del Forum seppur in quella occasione quei giovani manifestavano ancora speranze e buoni propositi. In merito all’argomento avevamo anche noi fatto un’analisi in due editoriali: Forum dei giovani o laboratorio per plasmare le menti? e Forum dei giovani: AAA cercansi disperatamente giovani

“Intanto, se si continua ad aspettare – si legge – c’è il rischio che molti ragazzi possano essere scoraggiati dalla partecipazione e possano vedere la cosa come una marchetta elettorale portata avanti solo ed esclusivamente per illudere le giovani generazioni che qualcosa si sta muovendo. Non ci stupiremmo se fosse così, ahinoi sono stati fatti tanti proclami ma sono state portate avanti pochissime istanze del settore.

Un argomento così delicato come la partecipazione è importante da affrontare e non può ridursi in una sterile polemica nel vano tentativo di disorientare l’opinione pubblica. Merita la dovuta attenzione; anzi più che mai, invece di affrontarlo oggi dopo oltre quasi due anni, ci saremmo dovuti stringere attorno ad una strategia comune, a tempo debito. Noi Giovani Democratici abbiamo provato a fare quadrato attorno alla figura dell’assessore alle Politiche Giovanili (che a quel tempo, in mancanza dell’assessore, era il Sindaco) ma senza ottenere grandi riscontri, anzi.

Meraviglia più che altro che si continui con i proclami fini a se stessi senza guardare con speranza, continuando a bacchettare chi osa solo criticare l’azione amministrativa che vede l’Assessarato alle Politiche Giovanili creare distanze tra le poche realtà giovanili rimaste a Corato anziché “costruire ponti”.

La partecipazione pubblica è l’essenza della democrazia stessa e può contribuire alla salute del nostro comune ed alla salute della coscienza civica di tutti. Per questo motivo non riusciamo a capire gli innumerevoli ritardi, non riusciamo a capire le inadempienze di chi ci amministra. Non riusciamo a capire cosa hanno fatto i giovani per meritare solo ostracismo da parte di chi oggi è lì proprio grazie a quel tessuto.”

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