L’ultimo consiglio comunale, come si prevedeva, si è concluso con un ennesimo nulla di fatto, e come qualcuno disse: “or bene… questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai”.
Una assise ormai diventata il teatro della farsa dai contorni grotteschi.
Seppur il sindaco D’Introno non ha mai spiegato le vere motivazioni di queste sue scelte, una cosa ormai è certa, continuare su questa strada non può che provocare danni ancor più seri alla città.
Senza fare giri di parole e avventurarsi in tecnicismi politici di cui i coratini non hanno bisogno, è del tutto evidente che le possibilità di vita per lui si sono ridotte al lumicino quindi non resta che o confermare le dimissioni oppure accettare di azzerare la sua giunta come richiesto dai consiglieri di Direzione Italia, due condizioni che al momento non vedono altre vie d’uscita.
Nella prima ipotesi, quella più auspicabile, secondo una buona parte dei coratini si ritornerebbe al commissariamento in attesa a maggio, in concomitanza delle regionali, di tornare alle urne per eleggere un nuovo sindaco.
La seconda, la meno auspicabile, è quella di mettersi ad angolo retto cercando di tirare a campare finché qualcuno non decide di staccare la spina.