Vogliamo fare chiarezza su alcuni sprechi della spesa pubblica che ci sono stati nel corso delle ultime amministrazioni nella nostra città.
Partiamo dalle piste ciclabili, per la cui realizzazione, furono spesi ben 236.000 euro di danaro pubblico. Normale sarebbe, se fossero ancora in utilizzo. Ma come tutti sappiamo, purtroppo non è così. La domanda nasce spontanea! Allora a cosa servirono le piste ciclabili?
La risposta ricevuta dall’ex assessore al Bilancio, dell’allora amministrazione, è stata alquanto bizzarra.
“Tutto deve essere visto rispetto al tempo in cui determinate situazioni maturano. Aldilà se erano idonee o non idonee o se oggi lo sono o meno, il dato certo è che, quelle piste ciclabili, realizzate, sottolineo, in via sperimentale, aprirono all’epoca il discorso legato alla mobilità leggera.
Seppure quella sperimentazione risultò fallimentare, perché in alcuni tratti creava più vincoli che vantaggi, soprattutto alle attività commerciali; fece comprendere alla collettività di preferire l’utilizzo della bicicletta all’auto e all’amministrazione di elaborare un piano urbanistico adeguato a tali esigenze.” Beh che dire! Lo scopo era più che nobile. Una lezione civica per i cittadini e un esperimento per gli addetti al lavoro. Tutto questo a un prezzo carissimo di cui i coratini sono certamente felici!
Parliamo del verde a Corato; come contraddire la scelta di regalare alla città alberi e piante che abbelliscono le strade e rincuorano i cittadini! Non ci sarebbe nulla da eccepire se non fosse che questo gentile omaggio ci costò 790 euro a pianta “lagerstroemia,” mentre i listini ufficiali della Camera di Commercio, per questo tipo di pianta, davano come costo 90,55 euro cadauno. Probabilmente erano in offerta, ma la ditta appaltatrice del Comune di Corato, arrivò tardi per la promozione! L’assurdità sta nel fatto che, dopo qualche mese, la maggior parte di quelle piante situate lungo il tratto dell’extramurale che va dalla rotonda di via Trani fino a via Andria, sono morte. E anche questa spesa è andata. E come dimenticare l’abete posto in centro, che allietò il periodo natalizio e successivamente fu messo a dimora in P.zza Simon Bolivar dove poco dopo si seccò? Spesa complessiva per il verde: 9.000 euro. “E noi paghiamo”. Direbbe il saggio Totò.
Dulcis in fundo, il Palazzo Gioia. È uno degli ultimi doni di cui i coratini sono stati graziati, sicuramente un fiore all’occhiello per Corato. Non sappiamo ancora quali saranno i risvolti di questa vicenda. Sembra che l’amministrazione non voglia privarci di questo bene e in tal senso lavorerà. Ma quanto ancora inciderà sulle tasche dei cittadini?
Concludo e chiedo: Questi sprechi sono dovuti ad una scarsa capacità di valutazione dei progetti su cui investire o questi investimenti celano altri interessi?
Ai posteri l’ardua sentenza.