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De Benedittis incassa

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Nell’ultimo Consiglio Comunale (30 maggio 2023) le sei ore di dibattito hanno condotto ad un risultato che è allo stesso tempo politico e amministrativo: Il Sindaco De Benedittis incassa il supporto della sua maggioranza che ha votato tutti i punti all’ordine del giorno mentre il Comune incasserà nel 2023 oltre un milione di euro in più in conseguenza degli aumenti di tasse deliberati dalla massima assise cittadina.

Il dato è significativo: al momento nulla sembra turbare la serenità della maggioranza che, seppure ridimensionata, ha ancora i numeri per procedere speditamente mentre l’opposizione, tra le cui file gli assenti sono numerosi, sembra affilare le armi e diventare più incisiva nella sua azione.
È passato così l’inevitabile aumento della pressione fiscale che, suddiviso fra TARI (700.000 euro) e addizionale IRPEF (400.000 euro), non può essere considerato trascurabile. Che il trend della tassazione dovesse essere crescente è apparso chiaro già mesi addietro in considerazione dell’andamento della spesa del nostro Comune e ne avevo già parlato in un mio contributo. (https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-le-sue-nobili-gesta/). Il nostro giornale però non si associa al coro di quanti si strappano le vesti all’aumentare della pressione fiscale, piuttosto ci chiediamo: ad un aumento delle tasse corrispondono più servizi o servizi di maggiore qualità? I cittadini hanno la reale percezione che la macchina organizzativa stia cambiando in meglio?
Siamo infatti convinti che una buona parte dei contribuenti sia anche disposta a pagare di più a fronte ad esempio di una riduzione dei tempi burocratici (quanto tempo ci vuole per ottenere una carta di identità?) o ad un potenziamento delle infrastrutture e dei servizi: l’Amministrazione dovrebbe – e questo è un suggerimento – rendere tangibili e misurabili i risultati ottenuti, cercando soprattutto di collegarli alle effettive esigenze degli utenti piuttosto che ai presupposti ideologici di alcuni Consiglieri per i quali il successo, il benessere o la ricchezza altrui sono peggio del fumo negli occhi (il riferimento è allo sconclusionato intervento del Consigliere Aldo Addario che ha turbato non poco il collega Gaetano Fuzio).
A margine del Consiglio Comunale ci permettiamo un’ultima considerazione. Grava sul Comune di Corato l’annullamento del bilancio 2021 a seguito della sentenza del TAR (https://ilquartopotere.it/news/cronaca/bilancio-di-previsione-2021-2023-e-dup-annullati-dal-tar-quali-conseguenze-per-lamministrazione/) – sentenza attualmente sospesa dal Consiglio di Stato – cui fa eco la notizia dell’invio alla Procura della Repubblica degli atti del Consiglio Comunale del 22 aprile scorso per ciò che concerne l’avviso di selezione del personale ASIPU. Si aggiunge ora la richiesta di invio alla Corte dei Conti degli atti del Consiglio Comunale del 30 maggio 2023 riferiti all’approvazione del Rendiconto 2022 e dei punti correlati, richiesta formulata dal Consigliere Ignazio Salerno di Direzione Corato.
TAR, Consiglio di Stato, ANAC, Procura della Repubblica, Corte dei Conti… in questo crescendo rossiniano non siamo del tutto convinti che la partita si chiuderà o si potrà chiudere sempre a tarallucci e vino tanto più che – per ben che vada – il Comune di Corato pagherà cifre con parecchi zeri agli avvocati o al pool di avvocati che ha nominato e dovrà nominare per difendersi. Per invertire la tendenza – messa da parte la fantomatica “trasparenza” venduta per cosa fatta in campagna elettorale – forse sarebbe sufficiente una maggiore capacità di dialogo da parte della maggioranza: se i Consiglieri di opposizione già durante le Commissioni Consiliari pongono questioni o formulano interrogativi e richieste (anche in forma scritta) non sarebbe il caso di prestare maggiore attenzione? Questa idea che la maggioranza forte dei suoi numeri debba procedere come un rullo compressore richiede la capacità di non commettere errori e ha comunque un costo: questo carico può essere assunto dalla gracile struttura di una Giunta supportata da una macchina organizzativa priva di dirigenti in alcune aree strategiche?
Gli interrogativi sono molti: le certezze sono che una maggioranza c’è e che il conto da pagare è in aumento.

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