Dopo il giuramento dinanzi al Consiglio Comunale e alla comunità, di assolvere fedelmente e con onore tutti i compiti che la legge e lo statuto attribuiscono al sindaco nel rispetto dei principi della Costituzione italiana, il sindaco De Benedittis ha espresso il suo pensiero rivolto a tutti i consiglieri:
“È iniziata nel migliore dei modi, penso, a una nuova stagione politica.
Il fatto di aver eletto alla prima seduta di Consiglio comunale il Presidente del Consiglio, credo sia un risultato politicamente importante che si doveva alla città, soprattutto in considerazione dei tempi difficili che stiamo vivendo tutti e tutte e, anche in considerazione del fatto che la città di Corato da tanto tempo non è amministrata dall’organo, dall’assise eletta dal popolo.
Era da parecchio che non si riusciva ad eleggere alla prima seduta del consiglio il Presidente del Consiglio, l’anno scorso per la situazione che si era determinata così come anche in precedenza, quindi ribadisco i miei migliori auguri alla presidente e a tutta l’assise consiliare che credo sia realmente una bella assemblea.
Questa, che è venuta fuori dalle urne dello scorso settembre, è un’assemblea consiliare in cui si intersecano le presenze più antiche e le presenze nuove che quindi possono benissimo, questa volta, interagire.
Le energie dei più giovani e l’esperienza di chi da più tempo siede nei banchi di quest’aula deve essere, questo è l’invito che io faccio a tutti e a tutte, un’assemblea parlante in cui, cioè, non si viene semplicemente a ratificare, ma si viene realmente a discutere dei problemi della città perché la discussione sia aperta, libera, democratica e non, diciamo così, vincolata da faziosità, da pregiudizi di parte, ma invece che si possa insieme, amici e amiche, consiglieri e consigliere, provare a modernizzare un po’ la politica e il modo di fare la politica, cioè riuscendo ad andare oltre gli steccati, i pregiudizi anche ideologici, a volte, e quindi in maniera un po’ più prosaica, un po’ più laica a capire che qui si sta per governare la città dando ciascuno, certamente nella differenza dei ruoli, il proprio valido contributo.
In questi banchi vengono rappresentate le tante anime della città che derivano dal mondo del lavoro, dal mondo delle professioni, dal mondo dello studio, dal mondo giovanile, dal mondo di chi è più avanti negli anni. C’è uno spaccato molto bello, rappresentativo che è garanzia. C’è anche una bella rappresentanza dal punto di vista delle identità religiose. Io l’anno scorso quando feci il mio primo intervento lo a un vecchio consigliere comunale, ormai defunto, Vitantonio Abbattista che occupó i banchi della sinistra di questa nostra città, era consigliere comunale per il Partito Comunista Italiano e Vitantonio Battista era anche un’autorevole espressione della chiesa protestante, del mondo protestante. Beh anche quest’anno abbiamo un’ espressione bella e autorevole nella figura del consigliere Eliseo Tambone che è quindi, sicuramente, un ampliamento dell’orizzonte della rappresentanza nel pieno rispetto della laicità.
Lavoriamo insieme con l’amicizia, abbiamo di fronte a noi una città che deve ripartire che, come diceva la presidente Mazzone, si confronta con i morsi duri di questa crisi determinata dal covid. Nelle prossime decisioni, nel prossimo bilancio e nel prossimo anno dobbiamo prevedere interventi a favore di quei settori, del mondo economico e del mondo sociale maggiormente colpiti dalla crisi e, inoltre, dobbiamo avviare un piano di rilancio generale della città a partire dai lavori pubblici ch approfondiremo nella prossima seduta quando enunceró le linee programmatiche. Per il momento io vi ringrazio per la vostra affabilità e cortesia, penso che ci si possa realmente stimare reciprocamente e collaborare con l’augurio di un buon lavoro”