Venerdì 25 febbraio si è svolto il Consiglio comunale. I punti all’ordine del giorno erano numerosi e apparentemente interessanti.
Gli interminabili preliminari
La prima cosa che abbiamo dovuto constatare è la solita pessima abitudine di protrarre eccessivamente i preliminari. Si tratta di una prassi inveterata che viola apertamente lo Statuto comunale e il Regolamento del Consiglio che non li prevedono e stabiliscono, anzi, che si debba seguire l’ordine del giorno, nell’ambito del quale il Sindaco può inserire proprie dichiarazioni e i singoli consiglieri possono presentare proposte, interrogazioni e mozioni. L’art. 46 del Regolamento prevede solo che i consiglieri, in apertura di seduta, possano formulare semplici dichiarazioni per “richiamare l’attenzione su problemi di interesse generale e locale o di particolare rilevanza nazionale ed internazionale”. Si intende che tali brevi dichiarazioni debbano riguardare fatti accaduti nell’imminenza della seduta che si sia potuto quindi inserire all’ordine del giorno. L’inserimento dell’argomento all’ordine del giorno non è un inutile orpello ma un fondamentale elemento di garanzia in quanto consente agli amministratori e agli altri consiglieri di prepararsi e documentarsi sull’argomento da trattare.
Purtroppo, invece, questi “preliminari” da sempre si protraggono eccessivamente e soprattutto non riguardano argomenti urgenti. Questo per il semplice motivo che i consiglieri … non sanno fare i consiglieri e non usano gli strumenti giuridici messi a loro disposizione. È, ripeto, un vizio atavico che la Presidenza farebbe bene ad arginare non concedendo la parola se non nei limiti del Regolamento. Ma venerdì scorso si è andati oltre i limiti della decenza perché i preliminari hanno occupato oltre il 50% del tempo dell’intero consiglio, protraendosi per oltre due ore e mezza.
Ha cominciato il Sindaco con delle sue dichiarazioni. E se quella riguardante la guerra in Ucraina poteva giustificarsi, non altrettanto può dirsi per quella concernente la situazione della SIXT, l’azienda comunale per la riscossione. Un argomento molto delicato che avrebbe richiesto necessariamente l’iscrizione all’o.d.g. e il deposito dei documenti essenziali a disposizione dei consiglieri. Ma dalle minoranze non è giunta alcuna doglianza in tal senso e la discussione si è protratta a lungo pur senza la conoscenza del documenti essenziali. Il dubbio principale che rimane a chi ha ascoltato, riguarda il contenuto del famoso parere legale il cui oggetto e soprattuto le cui conclusioni sono rimasti oscuri. Come sanno molti, il Comune nella persona della dirigente del settore, ha dapprima risolto il contratto con il nuovo socio d’opera (la Soget) lamentando gravi inadempienze. Poi la Giunta ha inteso chiedere il parere legale (pervenuto a tempo di record). Quindi si è deciso di ripristinare il contratto applicando alla Soget una semplice penale. È rimasta priva di risposta la domanda sul perché il parere non sia stato richiesto prima di intimare la risoluzione né, si ripete, si sa cosa abbia consigliato il legale. Una cosa pare certa: nel passaggio di consegne fra vecchio e nuovo socio d’opera qualcosa non ha funzionato e sul punto è mancata una adeguata vigilanza da parte dell’amministrazione, vigilanza che competeva certamente alla dirigente ma rispetto alla quale neanche l’Assessore può dirsi del tutto incompetente. In Consiglio si è assistito più che altro a una scambio di accuse fra minoranze e maggioranza che in certi momenti ha raggiunto toni accesi. Il consigliere D’Imperio, nel suo intervento, è sembrato esprimere una velata critica all’operato della dirigente, quando ha affermato che “forse la diffida era meglio della risoluzione contrattuale”, ma ha poi concluso che la decisione della stessa è stata “coraggiosa”.
Sempre nei preliminari è intervenuta la Consigliera UDC Valente lamentando la lentezza del lavoro delle Commissioni consiliari che avrebbe comportato danni ad alcune imprese del territorio. In replica è intervenuto con veemenza il consigliere Arsale, presidente della Commissioni Urbanistica, che ha accusato la Valente di non conoscere i fatti. Sono seguite una serie di interventi dei consiglieri di maggioranza che hanno espresso solidarietà ad Arsale.
Sempre nei preliminari il Consigliere Mastrodonato ha formalizzato il suo passaggio al partito di Azione e la sua iscrizione al Gruppo Misto. Ha tenuto a precisare che il suo percorso politico (pur passando dal Centrodestra al Centrosinistra) rimane coerente e ha affermato che in questo delicato momento politico occorre maggiore “collaborazione”: un segnale implicito di sostegno alla maggioranza? Non è dato saperlo. Misteri gloriosi della politica coratina.
La surroga della consigliera Carminetti con il consigliere Sciscioli.
Terminati finalmente i preliminari, si è passati all’ordine del giorno anticipando al primo punto l’ingresso in Consiglio del dott. Sciscioli al posto della prof. Carminetti. Il nuovo consigliere, dopo i saluti rituali, ha sorpreso tutti dichiarando la sua uscita dal partito Italia in Comune, nelle cui liste si era candidato, e la sua iscrizione al gruppo misto. I motivi di questo passaggio non sono stati espressi e nessuno li ha chiesti.
Il neo Consigliere ha precisato che mantiene il sostegno alla Giunta. Ormai il Gruppo misto è il più numeroso (ex aequo) del Consiglio. A Corato la politica va così.
Subito dopo sono state ricostituite le Commissioni consiliari permanenti a seguito di questi nuovi ingressi e cambi di casacca.
Le Consulte Comunali permanenti
Si è passati poi alla elezione dei Cittadini che candidati, quali Esperti, nelle Consulte Comunali Permanenti. In premessa l’Assessora Bucci ha fornito una importante precisazione: il termine fissato a dicembre per le Consulte riguardava solo le candidature dei Cittadini. Le associazioni, gli ordini professionali e le Scuole possono ancora designare i loro rappresentanti (fino a quando?). Ha voluto rimarcare l’Assesssora che alla procedura di costituzione della Consulte si è data la massima pubblicità.
Si è passati quindi alla elezione dei componenti, una cosa piuttosto triste perché è emerso che le candidature dei cittadini erano scarsissime, in taluni casi insufficienti a coprire tutti i posti mentre per alcune Consulte mancavano addirittura del tutto le candidature. Nessuna informativa è stata fornita in ordine alla designazione dei rappresentanti di ordini, scuole e associazioni. Un vero successo per l’Amministrazione queste Consulte! Naturalmente poi si dirà che la colpa è dei cittadini che sono poco sensibili. Io mi permetto di segnalare, per l’ennesima volta, che forse la procedura richiedeva qualche azione di sensibilizzazione della cittadinanza mente ci si è limitati a pubblicare l’avviso sull’albo pretorio e su qualche sito locale. Nessuna riunione pubblica preparatoria, neanche nelle scuole, nessuna convocazione delle associazioni potenzialmente interessate. Nulla di nulla, esattamente come facevano le giunte di Centrodestra. E i risultati sono gli stessi. In realtà questa Giunta alla partecipazione non ha mai creduto se non nelle forme goliardiche e irrituali di un assemblearismo compiacente quanto irrilevante. Al riguardo il cambiamento non si vede, semplicemente perché non c’è.