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CORrado SINE LABE DOLI

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Crediamo si debba ammettere, al di là delle simpatie di parte, che il focus della politica locale negli ultimi cinquant’anni sia molto cambiato. Negli anni ’70 e ’80, infatti, il tema centrale era lo sviluppo urbanistico ed edilizio della città cui hanno fatto seguito anche significative opere pubbliche (il palazzetto dello sport e alcune scuole). Sono di quegli anni le cooperative edilizie e il metano di città, elementi tangibili e concreti che hanno modificato la vita dei residenti e condotto alla realizzazione dei nuovi quartieri. Successivamente il focus si è spostato sulla manutenzione e sul recupero: la riapertura del teatro, il rifacimento delle piazze, la realizzazione di opere pubbliche per arginare il rischio idraulico… In questa fase gli Assessorati ai lavori pubblici e all’urbanistica sono sempre stati considerati “super Assessorati” – del valore quasi doppio rispetto agli altri secondo l’applicazione allora (ed ancora) in voga del cosiddetto “manuale Cencelli” – e sull’edificazione o meno di un’infrastruttura, sul rifacimento o meno di una strada si facevano e si disfacevano le alleanze politiche.

Con Corrado la musica è cambiata e il focus si è spostato tutto sulle attività, relegando gli Assessorati prima citati ad un ruolo meramente tecnico e non più strategico. Il tema che catalizza l’attenzione e sul quale l’Amministrazione investe tutte le sue energie mentali è quello dell’animazione sociale e culturale, trasformando così in “super Assessorati” dal portafoglio molto ricco l’Assessorato alla cultura e quello ai servizi sociali e costruendo di conseguenza una nuova stagione politica in cui le alleanze si formano e si disfano su un terreno inedito: il patrocinio (anche al suon di un centinaio di migliaia di euro) dato o negato, il contributo e la sovvenzione concessi a questo o quel progetto.

In sostanza l’Amministrazione De Benedittis – a differenza delle precedenti – ritiene che il complesso meccanismo dello sviluppo locale e il miglioramento della qualità della vita per la nostra comunità discendano prioritariamente – volendo esemplificare – dal software piuttosto che dall’hardware e che la parte immateriale sia poi quella che ci traghetterà fuori dalle difficoltà che tutti (o quasi) riconosciamo come evidenti (impoverimento, declino, marginalità, invecchiamento, emigrazione…). Accade così che manifestazioni o iniziative che nelle precedenti Amministrazioni venivano realizzate in tono minore e senza un’enfasi spropositata vengano ora elevate quasi al rango di “armi segrete”, ritenendo che attraverso di esse il contesto cambierà in meglio in modo decisivo: l’animazione di strada, il cineforum, i giochi in piazza, i concerti, la stagione teatrale… Nulla di nuovo nella sostanza, anzi alcune manifestazioni sono tradizionali o riprese da analoghe iniziative già fatte in precedenza (ad esempio “Gusto Jazz”), ma diversi sono i budget e differente l’attenzione che verso di esse pone l’Amministrazione, facendo intendere che sull’esito e su ciò che sedimenteranno quelle iniziative si sta giocando tutte le sue carte.

Cosa resterà di questa magnifica stagione corradiana? Il 2024 sarà l’anno in cui il nostro Sindaco dovrà parlare a cuore aperto e in cui dovranno pur venire fuori i primi rendiconti dell’attività svolta che – purtroppo però – non potranno enunciare solo le tante attività fatte (e i soldi spesi), ma anche i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati. Corrado cioè senza ombra di inganno dovrà pur dire: ho assunto decine di dipendenti, ma in cosa i servizi comunali sono tangibilmente migliorati? Ho sostenuto l’imprenditoria andando a questa o quella fiera, ma qualcuno ne ha tratto vantaggio? Ho sviluppato iniziative a favore dei giovani, ma esistono per loro possibilità concrete ed alternative all’emigrazione? Tutto il lavoro svolto dovrà essere riconsiderato rispetto a quelli che erano gli obiettivi programmatici e alla fine dovrà essere tirata una linea: il bicchiere è mezzo vuoto oppure è vuoto del tutto?

Allo stesso tempo siamo assaliti da un dubbio: forse nell’Amministrazione e nella maggioranza che sostiene il Sindaco ci sono pensieri e sensibilità differenti che non hanno ancora avuto modo di esprimersi? Corrado infatti ha mobilitato le sedicenti migliori energie della comunità da contrada “La Cacchiola” fino a Trento e può essere che fra tanti pensatori in libera uscita ci sia qualcuno che abbia una sensibilità differente o un diverso sapere e che quindi possa far da puntello a Corrado nei settori in cui è pencolante. Può essere infatti che la sinistra riesca ancora ad esprimere un pensiero migliorista, ponendo al centro la questione irrisolta della zona industriale, oppure che le tante manifestazioni pro qualcuno e contro qualcosa si strutturino in opere e servizi concreti e non temporanei per immigrati, per donne lavoratrici o per coloro che vivono in povertà estrema.
Pensando alle energie ancora inespresse della maggioranza di De Benedittis e a tutti coloro che, pur ricchi di meriti e fecondi di idee, non hanno ancora trovato il giusto riconoscimento, ci ha tentato l’idea di scrivere un sonetto in cui chiaramente diamo evidenza di tutti i nostri limiti (anche come poeti alle prime armi). Non riusciamo infatti ad esprimerci con i toni strazianti e sincopati di un Vendola, poeta che va per la maggiore dalle parti della CAP, e siamo rimasti purtroppo ancorati al ritmo dell’endecasillabo. Chiediamo venia ai lettori sperando che anche per loro vengano tempi migliori.

Bello, gentil e di sereno aspetto
il nobil Corrado s’avanza altero,
in lieta schiera nel suo magistero
i più fecondi ingegni habe eletto.

Felice ad alato destin vocato,
Beniamino da tutti ben voluto,
ove nessun altro avria potuto
ciascun conduce il suo Assessorato.

Solo Giulio l’ottimo consigliere
dal lazzaretto al cimiter spedito
non ebbe gioia pari al suo volere.

A pugnar coi colombi insuperbito
scambia le parti con il giardiniere
per sturar fontane a viso ardito.

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