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Corrado, lo squarto si allarga

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La debolezza del nostro Sindaco – lo abbiamo detto più volte – sta tutta nella filosofia o meglio nel modo in cui egli approccia la filosofia. Corrado infatti non assume come proprio un pensiero organico riconducibile ad una precisa corrente filosofica, ma sembra semmai uno specialista in “superamenti”. Fa proprio infatti il pensiero non violento sconfinando però nell’esaltazione di Ernesto Che Guevera che tutto fu tranne che un pacifista, assume come sua cifra la mansuetudine che è propria dei figli di San Francesco esaltandosi però nel declamare filippiche rispetto alle quali il “Verrà un giorno…” che fra Cristroforo pronunciò al cospetto di don Rodrigo sembra la giaculatoria di una perpetua, parla di gentilezza e atteggia il volto al sorriso laddove invece l’interlocutore percepisce una volontà ostinata nell’affermazione di sé a dispetto di tutto.

Insomma, il Sindaco quando una concezione o una teoria vacilla o non gli viene di taglio nel discorso che sta conducendo non ha nessuna difficoltà a “superarla”, facendo riferimento al suo opposto che in quel preciso momento offre argomenti più adatti al pensiero che intende esprimere e celebrando così il trionfo del sincretismo nel quale le menti più deboli o più interessate – di centro, di destra e di sinistra – trovano comunque un qualche appiglio per dire: “Ha detto tutto e il suo contrario, ma in fondo la pensa come me”.
Se tutta codesta complessa questione fosse ristretta a Corrado e al suo entourage potremmo dire “Poco male”, in realtà il Primo Cittadino parla a nome di tutti e nel parlare – proprio per questa sua volontà di spingere il pensiero oltre i limiti della coerenza – si confronta sempre con i valori assoluti. Ciò che Corrado fa è sempre il massimo e insuperabile, anche quando copia malamente dai suoi predecessori, a differenza dei Sindaci e delle Amministrazione dei tempi passati rappresentate come il male assoluto. Buono / cattivo, massimo / minimo, oppressori / oppressi… il Sindaco si esprime per tinte forti che non ammettono mai sfumature in una visione più terra – terra che contemperi qualità e difetti in modo equilibrato.
Va da sé quindi che gli Assessori non sono “le persone che godono della fiducia del Sindaco e che hanno competenza nel settore loro affidato” ma sono personalità di “alto profilo”, il Presidente del Consiglio è una nuova Giovanna d’Arco a cui qualcuno vorrebbe far fare la stessa fine, parimenti Consiglieri delegati, dirigenti, segretario generale, componenti delle società partecipate… tutti coloro che ruotano nell’orbita di Corrado hanno qualità eccezionali e producono risultati al di là di ogni limite.
La realtà è ben differente e ne fanno le spese proprio i nominati che vengono sempre più spesse bersagliati dalle voci critiche e travolti nel vortice delle questioni irrisolte che ruota attorno al Sindaco. È così che nel corso dei primi due anni sono stati esposti, colpiti e affondati prima gli Assessori, poi i Consiglieri delegati, poi il Presidente del Consiglio in un crescendo che nel 2023 si riverserà su un fronte inedito per la politica locale. Fino ad oggi e potremmo dire da sempre per antica tradizione i tecnici – dirigenti e segretario generale – sono stati immuni e lontani dallo scontro politico, ma dopo gli ultimi Consigli Comunali siamo indotti a pensare che i tempi stiano mutando e che sia arrivato anche il loro momento.
Alla fin fine – stringi stringi – l’adozione di determinati atti è avallata dalle firme dei tecnici comunali così come anche è vero che sono i dirigenti ad esercitare il controllo sulla gestione dell’Ente e le sue società partecipate.
A ben vedere, infatti, l’arringa di Renato Bucci, Amministratore di ASIPU srl, pronunciata in uno degli ultimi Consigli Comunali in cui magnificava il suo operato ha indotto il Consigliere Vito Bovino a richiedere pubblicamente di inviare tutti gli atti all’ANAC e alla Corte dei Conti. Il Consigliere Nadia D’Introno ha più volte affrontato – sia in Consiglio sia sui social – il tema della assenza del “controllo analogo” sulle società partecipate, richiamando anche quanto affermato dal Prof. Ziruolo, consulente del Comune, in una sua relazione. Il nostro giornale poi, senza ricevere ad oggi alcuna smentita o rettifica dalle parti interessate, ha raccolto le segnalazioni di alcuni concittadini, evidenziando il rischio che il Comune non riesca a impedire la prescrizione dei crediti vantati in riferimento all’anno 2017 a causa di non meglio precisate carenze delle “banche dati” esistenti presso la SIxT SpA, la partecipata del Comune che si occupa di riscossione dei tributi locali. A tutto questo si aggiungono le segnalazioni dell’ex Sindaco Massimo Mazzili sulla pessima qualità degli atti adottati dall’Ente e i tanti refusi individuati dai lettori più attenti in determine e delibere.
Queste indicazioni – la presunta carenza di controllo e le lamentate lacune gestionali – sembrano convergere in un’unica direzione, individuando nuovi soggetti che, nolenti, verranno a breve trascinati nella contesa e costretti a difendersi: il segretario generale e i dirigenti, nominati anch’essi dall’attuale Amministrazione.
Continuiamo a pensare che se i toni del Sindaco fossero stati meno trionfalistici, se i suoi elogi fossero stati meno sperticati al punto da apparire fuori di misura e suonare falsi, se il clima fosse stato meno avvelenato dalla continua mistificazione della realtà e dalla demonizzazione del passato… probabilmente gli animi sarebbero meno esasperati e più propensi alla ragionevolezza. Immaginiamo anche che se la volontà di raggiungere il risultato da sbattere in prima pagina fosse stata meno parossistica, probabilmente qualcuno si sarebbe accorto che il cinque non entra nel quattro e tanto meno nel tre.
Cosa fatta capo ha; ora attendiamo gli sviluppi delle premesse così impostate.

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