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Corrado, il valido Attilio e il buon Giuseppe

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È ormai prossima la data del congresso cittadino del PD, programmato per il 12 febbraio 2023, che porterà all’individuazione del segretario cittadino. I candidati sono due, il medico Attilio Di Girolamo e l’ingegnere Giuseppe Quercia.

Precisiamo subito: sia il valido Attilio che il buon Giuseppe rappresentano la parte “pulita” del PD, quella meno compromessa con le precedenti gestioni fallimentari e quella poco o per nulla interessata agli affarucci che alcuni intessono all’ombra della quercia (la quercia poi mutata in olivo era il simbolo del Partito Democratico della Sinistra).
Va infatti rilevato che il PD, nato con una vocazione maggioritaria e costruito fagocitando una pluralità di partiti e movimenti, ha inanellato a Corato una serie di insuccessi dalla sua costituzione in poi al punto da ridursi alle amministrative del 2019 a 1034 voti di lista ovvero all’irrilevanza politica. È in questo contesto che è maturata l’elezione di Attilio Di Girolamo a segretario cittadino, allorché i “padri nobili” e i “professori” hanno inteso che era il momento di farsi da parte, incolpandosi l’un l’altro e lasciando la barca alla deriva. Il valido Attilio ha preso il timone, chiamando intorno a sé un gruppo di giovani, e – con alcuni comprensibili tentennamenti iniziali – ha determinato le condizioni per un’alleanza che ha condotto nel 2020 il partito nella coalizione vincente con una buona affermazione elettorale.
In questa fase – siamo nel 2020 – è entrato in gioco Corrado che ha preso il giovin PD sotto le sue ali possenti e per un po’ ha fatto da plenipotenziario, contribuendo alla costruzione della lista del PD inserendovi portatori di voti che con la storia del partito c’entravano come i cavoli a merenda ed agendo poi in maniera diretta nell’indicazione degli assessori in quota PD (Felice Addario e ai tempi anche Concetta Bucci).
Il valido Attilio, apparentemente remissivo ma dotato anche lui di un bel caratterino, inizialmente ha abbozzato – consentendo agli Addario di piazzarsi con il padre in Consiglio e il figlio in Giunta – ma poi, ritenendo di farci proprio una figura da grullo e sentendosi preso a pesci in faccia dalla CAP, ha iniziato a puntare i piedi aiutato in questo da Nadia D’Introno, capogruppo del PD in Consiglio Comunale. Si è quindi delineata la linea politica di Attilio Di Girolamo che vede intorno a sé il capogruppo Nadia D’Introno, la componente giovanile del partito e altri iscritti: la condotta dell’Amministrazione De Benedittis, caratterizzata da una serie impressionante di leggerezze amministrative e scorrettezze nei confronti dei partiti ex alleati che ora ingrossano le fila dell’opposizione, distruggerà il Centrosinistra lasciando solo macerie. Il PD quindi deve marcare la differenza a qualsiasi costo arrivando – se necessario – a superare il limite della rottura e ponendo le basi per una nuova costruzione – radicata comunque nel Centrosinistra – di cui poi potrà assumere la guida.
Su un altro versante si colloca la linea di Giuseppe Quercia e dei suoi sostenitori che si raggruppano intorno agli Addario e alla componente più “matura” del partito. Secondo costoro il PD deve rimanere – costi quel che costi – all’interno della coalizione a sostegno di De Benedittis, cercando di migliorare le condizioni obiettivamente difficili in cui il partito è posto, dialogando, smussando gli spigoli e provando in tutti i modi a rafforzare la CAP di cui si ritengono parte organica per legami politici e interpersonali consolidati negli anni.
La linea subordinata del buon Giuseppe è tutta basata sul qui e ora, ben sapendo che un’Amministrazione Comunale così spostata a Sinistra è una cosa assolutamente rara a Corato. La visione a tutto tondo del valido Attilio invece è a più ampio raggio, ipotizzando una fine disastrosa dell’attuale Amministrazione e cercando così di porre le basi per una nuova ripartenza. In un certo senso potremmo immaginare quasi uno scontro tra prudenza e prospettiva.
Nessuno dei due ha la sfera di cristallo e molto dipenderà da come si comporrà il mosaico alle prossime amministrative (comunque non lontane). Se infatti come sembra il Centrodestra, minato da profonde e forse insanabili divisioni interne, non avrà la forza di comporre una nuova “grande coalizione”, l’idea del valido Attilio – quella della coalizione a guida PD con l’apporto di forze e movimenti del Centrosinistra alternativi a Corrado e ai suoi – potrebbe utilmente arrivare al ballottaggio. Al contrario, nel caso in cui il Centrodestra dovesse riuscire a ricompattarsi, non ce ne sarà per nessuno e quindi l’idea del buon Giuseppe di rimanere saldamente nella CAP, pur soffrendo, potrebbe essere il minore dei mali oltre che rappresentare un’utilità spicciola e di piccolo cabotaggio per alcuni.
Come andrà? Sia il valido Attilio che il buon Giuseppe sono due ottimi candidati alla carica di segretario cittadino: diverse sono le visioni e – soprattutto – diversi sono i rispettivi sostenitori. Ecco, nell’imbarazzo della scelta, si potrebbe fare così: guardate con chi si accompagnano e poi traete le conclusioni.

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