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Corrado, il re di denari e il settebello

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L’ultimo articolo era accompagnato da un’immagine in cui Corrado in veste di “re di denari” compariva circondato da quattro “tre di bastoni” raffigurati secondo l’effigie tipica delle carte da gioco napoletane. https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-giullari-di-corte/ Si è scatenato il totonomi per comprendere chi fossero i “tre di bastoni” e alcuni si sono sbizzarriti nel ravvisare nelle fattezze del “mamone” questo o quel personaggio di piccolo cabotaggio che naviga nel mare inquieto della CAP: sul fatto che però Corrado fosse a buon titolo il “re di denari” non abbiamo registrato alcun dubbio o incertezza.

In effetti dalle parti di Corrado girano molti denari e sui soldi probabilmente e incautamente si stanno tessendo alcune strategie elettorali. Vogliamo chiarire subito: De Benedittis non è mosso da avidità o da sete di guadagno e probabilmente non si rende conto appieno del vortice che circonda Palazzo di Città, quel che vede però forse lo rende inquieto e con buona ragione. Il “re di denari” infatti assiste come tutti noi alla progressiva trasformazione di associazioni culturali in imprese a scopo di lucro a conduzione familiare: il “settebello”. Corrado un po’ intuisce, in parte comprende, vede, sbuffa e in cuor suo recalcitra, ma poi alla fine – tirato per la cavezza – acconsente in omaggio alla ragion di stato. C’è chi gli fa intendere che grandi cose si preparano e che quei soldi distribuiti senza risparmio porteranno gran frutto un domani, né più né meno come se fossero sepolti nel campo dei miracoli tanto caro al Gatto e alla Volpe.
Del “settebello”, in realtà sono più d’uno, il nostro giornale avrà voglia di parlare prossimamente e non è detto che seguendo la traccia delle monete non si arrivi a trovare il bandolo della matassa. Ci raccomandiamo alla pazienza dei lettori.
Tornando a noi, c’è un punto però su cui il “re di denari” ha agito in completa autonomia assecondando il suo istinto e la sua propensione per il cesarismo: le spese in comunicazione e – consentimelo – in propaganda. Innanzitutto Corrado appena eletto ha mutato la maniera circondandosi di uno staff composto da tre unità. Lo staff di Ruggiero Fiore era costituito da un dipendente comunale, Gino Perrone si è avvalso invece di una persona di fiducia nominata ad hoc e sulla stessa scia hanno proseguito Renato Bucci (ed è tutto dire!) e Massimo Mazzilli: Corrado no, egli può di più ed ecco che lo staff arriva a tre unità scelte tra le liste dei suoi candidati secondo una consuetudine molto discutibile se a praticarla fossero stati altri.
Alle accresciute spese di staff Corrado poi fa seguire un’attenzione spasmodica per procurarsi il favore dei media, piovono quindi contributi ed elargizioni alle varie testate sia per il solo fatto di esistere sia su semplice richiesta – escludendo Il Quarto Potere che per sua scelta si è tenuto fuori. Seguendo il filo delle varie delibere e determine pubblicate negli anni possiamo azzardare che le spese in comunicazione (e propaganda) viaggino nell’ordine dei centomila euro ogni anno, includendo anche gli aumentati costi di staff, vale a dire 500.000 euro in cinque anni ovvero 1 miliardo del vecchio conio (“così sembrano più soldi assai”).
A queste elargizioni seguono ospitate nei vari programmi televisivi dove il Sindaco – rigorosamente senza contraddittorio – risponde alle varie domande costruite quasi sempre ad hoc e che raramente sembrano farsi pungenti. Anche qui dobbiamo osservare che – per fortuna – non tutti si sono piegati ai diktat e al meschino ruolo di colui che porge la domanda a favore di risposta: alcuni sono riusciti a conservare un corretto approccio professionale.
Se dunque così stanno le cose, il problema diventa ancora una volta di senso in quanto gli stessi esponenti della CAP lanciano strali contro il governo nazionale che imbavaglia o blandisce l’informazione, oscurando alcune notizie a favore di altre, mentre il loro Sindaco – rivoluzionario per definizione – riproduce le stesse dinamiche fin dove arrivano il suo buon diritto e la sua buona borsa dei denari. Ma come funzionano queste persone e quali sinapsi si chiudono nella loro mente quando formulano un pensiero?
Rimaniamo con i nostri dubbi chiedendoci tra l’altro se questo largheggiare nelle spese non conduca anche ad un danno più grave per le casse comunali cui in molti stanno attingendo senza risparmio: “Ora è il momento di spendere” sembrano dire tutti e chi siamo noi per poter affermare il contrario? Ci auguriamo per le fortune altrui che la cuccagna non abbia mai a finire.h

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