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Corrado fa piovere e nevicare

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Corrado è un nobile e chiari indizi ne sono i suoi modi “rotondi”, come si diceva un tempo, e la olimpica serenità cui fa da contrappunto un disprezzo velato per coloro che – definiti “borghesi” – si affannano invece ad acquistare e vendere, a tenere bottega e a procurarsi il necessario per vivere e incrementare la loro attività. Corrado, nato dalla costola di Adamo, è lontano da cure e affanni e gode di una ricchezza che il suo casato ha accumulato nei secoli indirizzando così il suo animo gentile verso la contemplazione di grandi orizzonti e alti ideali.

Sarebbe però interessante, come abbiamo detto in altre occasioni, rileggere la storia patria dall’unità d’Italia ad oggi per comprendere come si siano portate nei grandi avvenimenti – la nascita dello Stato unitario, l’avvento del fascismo e la sua caduta, la Repubblica, la grande spinta all’edificazione di alloggi e la speculazione edilizia – le famiglie primarie del nostro Comune, gli Addario ad esempio o anche i Capano da cui Corrado e la sua graziosa sorella discendono. Le colpe e i meriti degli avi non si trasferiscono ai figli, è però singolare che Corrado in qualità di Sindaco addebiti sempre ad altri più o meno individuabili tutte le storture presenti e passate (da ultimo l’edificazione delle case nella “zona 167” in prossimità dell’elettrodotto negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso), dimenticando che si tratta pur sempre della comunità in cui i suoi maggiori hanno occupato la prima parte partecipando direttamente o indirettamente alla vita politica e civile. Possibile che la responsabilità sia sempre dalla parte di coloro che “andavano a permettere” (richiedevano cioè ai latifondisti di essere presi come lavoranti a giornata) e dei loro discendenti e mai di chi aveva stretto in pugno il bastone del comando ed era assiso su vaste proprietà terriere?
Questa premessa è necessaria per comprendere quanto sta accadendo. Se dunque la nobiltà si basa sulla distinzione e sulla vita separata e peculiare che i suoi membri conducono, d’altro canto è proprio del principe innalzare i favoriti ad alte dignità anche superando i formalismi della burocrazia e delle procedure. Nel gergo spagnolesco tanto caro a Corrado, infatti, accanto e in posizione subalterna rispetto al nobile per nascita si colloca il “creato”, colui cioè che per particolari meriti e per il favore ricevuto dal principe viene associato alla nobiltà pur non discendendo da Giove imperatore e Berenice regina.
Quel che ai più sfugge è che Corrado non è diventato Sindaco ma che egli nel suo intimo sente di essere nato Sindaco, intendendo come suo obbligo e buon diritto quello di occupare sempre e comunque il primo posto e ritenendo che il favore popolare abbia solamente ratificato quel che già era scritto. Nel suo potere rientra anche quello di sciogliere o legare, innalzare o abbassare, concedere o negare: all’Associazione “Freedom” – ente sconosciuto ai più – Corrado e la sua Giunta hanno concesso un contributo di 125.000 euro per il coordinamento, la promozione e l’organizzazione di eventi durante il periodo natalizio. Ne ha dato notizia (solo) il nostro giornale (https://ilquartopotere.it/attualita/il-natale-a-corato-e-in-liberta-associazione-che-si-sveglia-dallincanto-pro-loco-e-costi/?fbclid=IwAR1-2C8PHSpPuKJOlo7FbLrTiMR09CBd_oClotP3cmbLM5aoMJ8n7w-TMjM), evidenziando come la stessa Associazione non risulti iscritta nei registri comunali e nemmeno nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), circostanza questa confermata dall’Assessore Bucci durante il Consiglio Comunale del 29 novembre scorso aggiungendo che dette iscrizioni non sono necessarie per l’ottenimento di un contributo da parte del Comune di Corato. L’Associazione “Freedom” è un oggetto sconosciuto? Non del tutto nel senso che anni addietro questa Associazione che ha sede nel nostro Comune ha realizzato alcune attività ed eventi non paragonabili in ogni caso per budget ed importanza a quanto concesso ora con la Delibera n. 268 del 14/11/2023: dopo anni di quiescenza il nume di Corrado ha riportato in vita questo sodalizio e lo ho innalzato al massimo livello.
In sostanza l’Associazione ha richiesto 125.000 euro e il Comune si è impegnato ad elargire 125.000 euro di cui il 50% in acconto a fronte di una fidejussione, ma – ed è questa la domanda – sulla base di quali acclarate capacità tecnico professionali o di progetti di analoga importanza già svolti? L’Amministrazione potrà valutare in seguito il lavoro sviluppato dall’Associazione “Freedom” e quindi operare anche decurtazioni sull’importo stanziato, ma se l’Associazione di cui non sono note né le capacità professionali né il curriculum dovesse commettere errori a causa di imperizia o negligenza chi ne risponderà? Il Natale sarà ormai bello e passato e il danno – fidejussione o non fidejussione – sarà oramai fatto.
L’Assessore Bucci durante l’ultimo Consiglio Comunale a fronte delle interrogazioni (non molto pungenti a dire il vero) mosse da Vito Bovino e Salvatore Mascoli ha risposto: “Gli organi competenti hanno valutato lo Statuto dell’Associazione” ( intervento Assessore Bucci nei preliminari a 1h.16′.49” udibile al link https://fb.watch/oHiCGjupWR/ ), dichiarazione assai singolare e che forse vale unicamente per la repubblica indipendente di Corato. E’ come dire, infatti, che qualcuno avrebbe valutato le capacità tecniche di un proponente non iscritto ad alcun albo sulla base della sua carta di identità e in considerazione dei risultati dell’esame del sangue e delle urine.
Ma perché Corrado avrebbe dato corso ad una richiesta così esosa che è sfociata in un procedimento in evidente contrasto con le prassi che suggeriscono prudenza negli affidamenti da parte della pubblica amministrazione? Corrado ha fatto uso della clementia caesaris, un’attribuzione dei principi regnanti che gli consente in perfetta buona fede di creare cavalieri, assegnare guiderdoni e rimettere debiti. Corrado, detta in modo più prosaico e alla nostra, ha fatto piovere e nevicare in vista di quel che sembrerebbe un progetto politico e di creazione del consenso di più ampio respiro, progetto che al momento ha trovato una opposizione blanda nei Partiti presenti in Consiglio. Alla ragion di stato e ai desideri del principe si son piegati tutti, sia pur con qualche mugugno, a cominciare dal Presidente del Consiglio, l’irreprensibile Valeria Mazzone.
Non crediamo che la vicenda avrà termine qui e immaginiamo che più d’uno – a fronte dell’inerzia di molti e dei Partiti particolare – si stia già adoperando per mettere a conoscenza di quanto accade le Autorità preposte; nel desiderio di agevolare questo ingrato compito ci chiediamo: ma tra i nostri lettori c’è qualche funzionario della Agenzia delle Entrate oppure della Corte dei Conti o anche della Guardia di Finanza?

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