Mi ricordo di Corrado in campagna elettorale: rimbombavano parole come “palazzo di cristallo”, “trasparenza”, “alleanza bella tra politica e macchina amministrativa”… La realtà a quasi due anni dall’insediamento è totalmente differente, con un arretramento rispetto alle gestioni precedenti su alcuni temi specifici e in piena violazione di quelli che erano gli impegni presi o dichiarati nel programma elettorale.
Esemplificando, l’atto fondamentale del Consiglio Comunale è il bilancio ovvero l’allocazione delle risorse economiche in relazione alle cose da fare: servizi sociali, cultura, sport, manutenzioni… tutto passa dal bilancio, dalla programmazione e dalle disponibilità economiche che costituiscono sempre la cartina al tornasole delle reali intenzioni di un’Amministrazione. Dire “farò” non costa nulla in fondo, è il fare il reale problema e per fare ci vogliono mezzi e modi.
Nelle passate Amministrazioni di Centrodestra non si è fatto “bilancio partecipato”: si organizzavano commissioni consiliari per ogni settore, coinvolgendo tutti i Consiglieri Comunali, si tenevano incontri con la cittadinanza e si mantenevano aperti i canali di comunicazione con associazioni di categorie e parti sociali. Tutto questo non è “bilancio partecipato”, ma una forma avanzata di comunicazione e informazione che doveva essere superata e migliorata dalla luccicante Amministrazione di Centrosinistra. Quest’ultima infatti avrebbe chiamato (poi) i cittadini e la società civile a “fare” il bilancio, tramutando le istanze in azioni basate su risorse certe.
Nella realtà, ad oggi, nessuno ha partecipato a nulla e gli stessi Consiglieri Comunali, interrogati, fanno scena muta. Un’opacità totale che ha condotto, ulteriore esempio, ad approvare il 31 maggio scorso una TARI (Tassa Rifiuti) per oltre nove milioni di euro senza alcun confronto, senza che i Consiglieri Comunali fossero messi in condizione di comprendere e interagire e senza che la minoranza fosse presente in Consiglio. Al posto della partecipazione si impone a tutto tondo una logica emergenziale che strozza non la partecipazione dei cittadini (cosa molto complessa), ma addirittura l’informazione intorno a ciò che si vota in Consiglio Comunale: non c’è tempo, è un fatto tecnico, non c’è spazio per modifiche. “Tiriamo dritto!”, sembra dire il buon Corrado.
Al di là di tutto emerge una sciatteria assoluta ed inspiegabile nei confronti di tutti gli strumenti di comunicazione e di accesso ai dati di cui dispone il Comune. Il sito Internet ufficiale del Comune (http://www.comune.corato.ba.it) è fermo ad un’altra era geologica del web (2004!) ed è un ginepraio dove non più di cinque persone sono in grado di districarsi dopo lunga pratica, mentre i siti della aziende partecipate (ASIPU srl e SIXT SpA) raggiungono forse la sufficienza, ma sono molto lontani dall’orizzonte del futuribile prospettato in campagna elettorale.
Più di tutto, l’opacità si manifesta anche in quelli che sono gli strumenti di informazione e di consultazione dei dati a disposizione dei cittadini e che il Comune è tenuto ad aggiornare ed alimentare. L’Osservatorio Regionale dei Rifiuti Puglia (https://pugliacon.regione.puglia.it/orp/public/servizi/rsu-per-comune) presenta – articolati per Comune, per anno e per mese – i dati dei rifiuti raccolti in termini di quantità, percentuali di raccolta differenziata e impianti di conferimento. Con pochi click, almeno fino all’epoca del Commissario Prefettizio, un cittadino di Corato poteva rendersi conto dei risultati raggiunti e della destinazione dei rifiuti conferiti. Con l’avvento di De Benedittis, i dati più recenti disponibili sono fermi ad Aprile 2021, mentre Bitonto arriva a presentare i dati di Marzo 2022 e Ruvo di Puglia ha on line i dati di Aprile 2022 (solo per citare alcuni dei Comuni in cui il gestore del servizio è la stessa SANB SpA).
In sintesi, anche questo strumento è stato messo di fatto fuori uso e – a pensar bene – gli Amministratori hanno deciso di tenere riservate quelle che sono informazioni che andrebbero condivise, mentre – a pensare male -nessun Amministratore attuale sa che questi strumenti esistono e quindi, non utilizzandoli, non si è accorto e neanche preoccupato che nessuno si curasse più del loro aggiornamento.
In sostanza, anche qui, con le bandiere e gli striscioni appesi a modino ad ogni finestra del Comune e le opportune marce per la pace e i diritti, Corrado ci ha propinato un altro slogan, dove la trasparenza è un’altra parola accattivante inserita in una narrazione che ha utilizzato una carta da regalo appariscente per incartare il nulla fatto a sistema.