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Corrado e le sue nobili gesta

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Lo ammettiamo: noi voliamo basso e siamo intrisi di una cultura meccanicistica che tende a tradurre i grandi proclami in obiettivi numerici e misurabili. Il nostro Sindaco invece – lo riconosciamo – vola molto più alto e la sua cultura lo porta a considerare come essenziale il valore generativo della parola, per cui l’annuncio di un evento o di un progetto corrisponde al progetto o all’evento realizzato, in una visione del mondo molto simile alla vulgata della filosofia neoplatonica in voga nel primo secolo dopo Cristo.
Facciamo degli esempi. Corrado – mesi addietro – ha dato l’annuncio che il Comune è riuscito nella grande impresa di assumere alcune decine di dipendenti (35?) per rinfoltire i ranghi degli uffici decimati dai pensionamenti e dall’impossibilità per le Amministrazioni precedenti di procedere a nuove assunzioni per i vincoli di bilancio allora vigenti. Per il nostro Sindaco l’operazione compiuta è già in sé tutta nobile e tutta positiva e offre in modo automatico la risoluzione a tanti problemi.
Osserviamo sommessamente che l’impresa ha scarsa rilevanza per la collettività. Al cittadino poco interessa che il Comune abbia effettuato nuove assunzioni ma semmai che i servizi erogati siano stati migliorati e potenziati. La domanda che ci auguriamo qualcuno ponga al Sindaco è: l’impiego del nuovo personale ha ridotto i tempi di attesa, ha aumentato gli orari di apertura, ha consentito di erogare nuovi servizi o di migliorare quelli esistenti? Abbiamo bisogno di numeri senza dei quali l’impressione è che si continui a parlare di aria fritta. Trentacinque o anche trecentocinquanta nuove assunzioni, infatti, non significano ancora nulla se l’Ente non è in condizione di definire un piano di impiego razionale, di individuare obiettivi misurabili e di monitorare l’andamento dando conto ai contribuenti dei progressi fatti.
Allo stato attuale gli unici numeri certi sono quelli legati ai costi aumentati per far fronte agli stipendi dei nuovi assunti: 35 nuove unità equivalgono ad un esborso annuo superiore al milione di euro per le casse del Comune. Un milione di euro qua, un altro milione (e passa) di euro per le attività culturali che vengono lautamente finanziate, un altro milione per i costi aumentati di riscaldamento e raffrescamento di tutti gli edifici comunali e per tutti i maggiori costi connessi all’aumento delle materie prime… non vorremmo essere nei panni di chi dovrà comporre e presentare il bilancio comunale in un contesto in cui – tra l’altro – anche i costi per la raccolta dei rifiuti sembrano aumentare ancora.
L’opposizione tace su questo punto e forse aspetta la maggioranza al varco, quando cioè il Sindaco si dovrà presentare in Consiglio Comunale per aumentare – come prevediamo – tasse e balzelli. Ci chiediamo: ma non sarebbe meglio porre un freno alle spese allegre o per lo meno aprire gli occhi a chi continua a scialare come se non ci fosse un domani?
Il clima è quello dell’assedio ai forni di manzoniana memoria: istintivamente in molti si rendono conto che così non può durare però – finché dura – l’auspicio è di prendere parte al banchetto o di ricevere almeno un tozzo di pane o un po’ di farina. Assunzioni, incarichi, affidamenti diretti, contributi… tutto fa brodo e una variegata umanità si arrabatta nel tentativo di portarsi avanti, si sforza di costruire associazioni con la tecnica delle scatole cinesi, si produce in iniziative effimere che comunque fanno ammuina e qualche soldarello lo mettono in circolo.
Anche qui l’opposizione tace e sembra quasi non voglia entrare nei meandri delle carte, delle delibere e delle determine che puntellano la grande tavola imbandita: dovrà essere la stampa a scoperchiare la verminaia? Il compito è sgradevole ma non difficile e potrebbe essere affrontato da una seria inchiesta giornalistica che colleghi nomi, liste e appartenenze con il girotondo delle nomine, delle assunzioni e degli incarichi, non tralasciando il sottobosco delle associazioni di comodo che costituiscono la fonte di guadagno principale di distinte famiglie amanti delle messe cantate.
Corrado vola altissimo e probabilmente in cuor suo pensa anche di meritarsi l’appellativo di “Magnifico” per aver promosso quello che egli considera il “rinascimento coratino” di cui stanno godendo esclusivamente i suoi cortigiani e le sue favorite, ma Corato non è Firenze e Corrado non è Lorenzo. Stiamo raschiando il fondo del barile e quando si avrà compiuta evidenza dell’esaurimento delle risorse e dell’impossibilità di sostenere oltre le spese ingenti necessarie per mantenere la corte e il seguito del primo cittadino il mirabile castello imploderà.
Quale sarà dunque il risultato finale delle nobili gesta del nostro Sindaco? Temiamo di saperlo e avvertiamo sin da ora il nostro Corrado: quando il sipario calerà si ricordi di quelli che non gli hanno mai chiesto nulla e li cerchi in quanto solo da costoro potrà ricevere un po’ di comprensione, la turba dei prebendati e dei beneficati sarà passata oltre.

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