Dell’opaca trasparenza dell’Amministrazione De Benedittis avevamo già parlato in un contributo dello scorso 17 luglio, evidenziando come in molti casi la documentazione dei titolari di incarichi politici (Assessori e Consiglieri) pubblicata nella sezione Trasparenza del Comune di Corato non fosse completa e che parimenti, laddove presenti, alcune dichiarazioni dei redditi prodotte dagli Assessori mostrassero un’incongruenza fra il cosiddetto “alto profilo” (elemento indispensabile per far parte della Giunta targata De Benedittis) e l’effettivo reddito che in alcuni casi appare essere molto al di sotto della soglia della povertà. L’articolo in questione ha ricevuto circa 5.000 visualizzazioni (dimostrabili), è stato condiviso sui social e commentato; dobbiamo quindi presupporre che il messaggio sia arrivato anche ad esponenti dell’Amministrazione. Dal 17 luglio alla prima decade di settembre nulla è accaduto nel senso che nessuno si preoccupato di prendere atto della segnalazione, colmare le lacune e invitare tutti gli Assessori e i Consiglieri – di maggioranza e di opposizione – a integrare la documentazione.
Così, con molta calma e dopo circa due mesi dalla prima segnalazione, Il Quarto Potere ha deciso di ritornare sul tema, pubblicando nomi e cognomi e limitandosi agli esponenti della maggioranza ovvero ai sostenitori di quella trasparenza tanto decantata e innovativa che non riesce neanche a tenere il passo con gli obblighi di legge. E’ successo “il giubillero” e le strida di chi si è sentito colpito hanno riempito le vie della Città. Soprattutto, ci fanno specie tutte le madonnine infilzate (di ambo i sessi) che fanno finta di cadere dal pero solo ora.
In realtà è stato messo a nudo un altro tratto dell’Amministrazione De Benedittis: se non c’è il mio nome non mi riguarda e qualcun altro se ne occuperà, l’importante è che nessuno mi tolga dal petto la medaglia di cartone che mi sono conquistato e per la quale ho lottato.
Infatti, di “medaglie di cartone” e di “lotte” si è parlato nello scorso Consiglio Comunale convocato per discutere due punti all’ordine del giorno, il secondo dei quali indifferibile in quanto legato alla richiesta di finanziamento per l’ottenimento di un voucher di 12.000 euro a favore del Comune di Corato. A tal proposito, il Consigliere Vito Bovino ha fatto notare la tardiva attivazione del Comune di Corato su un bando “a sportello” che vede altri Comuni già molto più celeri e tempestivi del nostro, a noi – oltre a quanto già affermato da Bovino – preme rilevare un altro aspetto. A fronte dei 12.000 euro che forse (non c’è alcuna certezza) verranno assegnati alla nostra Città, ad oggi l’Amministrazione ha già speso alcune migliaia di euro (tra indennità ai partecipanti, compensi ai funzionari e altre spese) per la celebrazione del Consiglio. A queste spese dirette si aggiunge il fatto che oltre 20 Consiglieri e numerosi Assessori – liberi professionisti o dipendenti – sono stati sottratti alle loro occupazioni per la necessità di concorrere all’assegnazione di un voucher di 12.000 euro. Il costo dell’operazione già ora – tra costi diretti e costi indiretti – è totalmente in perdita e non possiamo quindi non condividere le parole del Consigliere Graziella Valente dell’UDC (una delle poche con una formazione imprenditoriale e commerciale): “Va bene il voucher, ma altri punti all’ordine del giorno non potevano essere aggiunti in modo da rendere più produttiva la nostra presenza?”. Vuoto pneumatico; l’obiettivo era solo uno: lottare per attaccarsi al petto un’altra medaglia di cartone (in questo caso il voucher di 12.000 euro) costi quel che costi.
Sempre nello scorso Consiglio Comunale – da una medaglia di cartone all’altra – il Sindaco De Benedittis, punto dall’opposizione a proposito della segnaletica orizzontale (le strisce pedonali) praticamente invisibili presso alcuni Istituti Scolastici, ha pensato bene di impallinare il Dott. Giuseppe Loiodice, Comandante del Corpo di Polizia Locale, citandolo per nome e additandolo a responsabile unico del disservizio. Anche qui l’immagine che si vuol dare è quella di un’Amministrazione che lotta per arrivare prima e appuntarsi sul petto l’agognata medaglia e che subisce sgambetti da Tizio o da Caio.
La pallottola questa volta però potrebbe essere veramente spuntata. Per quella intuizione dell’individuale che presumiamo di avere, riteniamo probabile che il Sindaco non abbia chiara la situazione. Crediamo infatti altamente probabile che il Dott. Giuseppe Loiodice, funzionario esperto e di lungo corso, abbia fatto per tempo presente in forma scritta la necessità di procedere alla pitturazione delle strisce pedonali, richiedendo indirizzi e mezzi alla Giunta. Supponiamo, cioè, che ci sia una missiva firmata dallo stesso Loiodice e indirizzata al Sindaco e probabilmente anche all’Assessore al ramo protocollata mesi addietro nella quale si esponeva la situazione e che a questa missiva non sia seguito un atto di Giunta conseguente o sia stato prodotto in estremo ritardo. Se un Consigliere Comunale si volesse applicare, potrebbe agevolmente chiarire la situazione, se cioè all’Ufficio fossero stati assegnati per tempo mezzi e risorse ovvero se – in assenza di questi – il Comandante avesse posto la questione. Nel caso in cui il Sindaco abbia totalmente ragione, evidenziamo comunque che egli è il Capo dell’Amministrazione e non può limitarsi a dare e ricevere medaglie di cartone, scaricando sempre a valle o sulle Amministrazioni precedenti tutti i problemi. Nel caso in cui le cose stiano invece come noi ipotizziamo, sarebbe la volta buona per dare – carte alla mano – una bella “scotuata” ad un albero di “peroni” così malfermo.
Chi se la sente? C’è un Consigliere di opposizione che si voglia prendere la briga di approfondire la questione per far emergere le eventuali responsabilità dell’Amministrazione, responsabilità aggravate da uno scaricabarile indegno?