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Corrado e “La barca tornó sola”

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“E la barca tornò sola” è un brano cantato da Renato Carosone negli anni ’50 del secolo scorso. Oggi questo motivetto – cantato da un altro Renato – sembra essere il contrappunto della vicenda ASIPU di cui si è discusso martedì (27/12/2022) in Consiglio Comunale.

In buona sostanza, ASIPU non è una società in house come documentato dal Consigliere Nadia D’Introno e chiarito inequivocabilmente da ANAC ed è pertanto indispensabile per il Comune di Corato e ASIPU stessa procedere ad alcuni adempimenti, tra i quali la modifica dello statuto della società partecipata. Le società in house sono quelle società a capitale pubblico che operano come estensione della Amministrazione nella erogazione dei servizi ai cittadini. Se ASIPU non ha i requisiti per essere una società in house sono sicuramente discutibili e forse illegittimi tutti gli affidamenti diretti di cui la società ha beneficiato in questi ultimi due anni senza far ricorso a procedure ad evidenza pubblica.
La patata è bollente – di quelle da non chiudere occhio la notte – e il Consigliere D’Introno, non fosse altro che per tutelare se stessa da eventuali responsabilità, ha posto in chiaro che il Consiglio Comunale è all’oscuro delle modifiche che il Comune di Corato, socio di ASIPU, apporterà allo statuto della partecipata in modo da renderlo conforme alle direttive ANAC. Il Consiglio Comunale – aggiunge la D’Introno – non è stato neanche informato a riguardo della prossima assemblea ASIPU (fissata per il 28/12/2022) in cui le modifiche verranno varate.
Nadia D’Introno ha poi fatto di più, ponendo direttamente la domanda al Sindaco: “Possiamo conoscere – se ci è concesso saperlo – quali sono le modifiche che intendete apportare allo statuto?”. Il Sindaco – interrogato – non ha risposto, dando spazio al Presidente del Consiglio che ha cercato di salvare l’Amministrazione in calcio d’angolo, suggerendo e quasi imponendo la risposta scritta all’interrogazione. La toppa è in realtà peggiore del buco: il Consiglio Comunale si è celebrato il 27/12/2022, l’Assemblea ASIPU è fissata per il 28/12/2022 e la risposta scritta arriverà a cose fatte.
Il punto è questo: Il Sindaco non ha risposto, nessun Assessore è intervenuto per offrire supporto al Sindaco, nessuna figura tecnica tra quelle presenti ha fornito elementi per consentire all’Amministrazione di rispondere, dando l’impressione che nessuno avesse le idee chiare su cosa si dovesse fare il giorno dopo, quasi che l’intera questione fosse stata delegata ad un terzo, esterno al Palazzo, con buona pace del controllo che l’Ente dovrebbe esercitare sulle sue partecipate.
Il Sindaco – il buon Corrado – ci è sembrato per un momento come l’agnello ghermito dall’aquila e trasportato ad un’altezza cui non è avvezzo ovvero come un uomo dabbene che abbia affidato dei fogli in bianco su cui era stata apposta la sua firma a persone di dubbia moralità e che, solo dopo, si sia reso conto dell’errore commesso. È stato solo un attimo che è presto svanito quando Nadia D’Introno ha nuovamente incalzato: “Sindaco, io le chiedo di fermarsi perché è impensabile che non sappia cosa andrà a discutere domani in assemblea. È impensabile!” Il Sindaco ha nuovamente taciuto.
A questo punto, dopo tanti avvertimenti e tante questioni poste, se l’Amministrazione e per essa il Sindaco intendono ancora perpetuare questo andazzo, affidandosi a non si sa bene chi e quasi porgendo la testa al carnefice, non possiamo che accordare a Corrado quella pietosa compassione che si rende a coloro che sono cagione del male che soffrono, anche se in questo caso la dabbenaggine degli uni e la sfrontatezza degli altri ricadrà su tutti noi.
“Mare crudele” ripeteva Renato quasi a giustificare il naufragio, anche se in questo caso l’origine del problema più che la tempesta sembra essere il nocchiero di acqua dolce e per giunta avvezzo unicamente a discutere dell’entelechia.

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