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Corrado e i Savi di Geron

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Il recente congresso del PD che ha portato alla elezione di Giuseppe Quercia (il buon Giuseppe di cui abbiamo già scritto) continua a tenere banco. È notizia che un iscritto del PD di cui non ci è dato di sapere il nome ha chiesto l’intervento della Commissione di Garanzia del Partito per verificare presunte irregolarità. In sostanza il nostro anonimo lamenta la presenza di ingenti “truppe cammellate” – i soliti giochi di tessere della Prima Repubblica – che avrebbero influito sulla votazione che si è conclusa con lo scarto di un solo voto (117 a 116). Si parla di immigrati che all’ultimo minuto si sono iscritti al PD, iscritti che hanno rinnovato la tessera a seggio aperto e votazione avviata, altri ancora che si sono presentati dicendo “mi manda Picone”. Sarà tutto vero?

Non siamo portati ad indagare su queste vicende, ci interessa piuttosto il quadro complessivo. Nel giro di una manciata di giorni infatti sono accadute cose spiacevoli. L’Amministrazione ha dato il due di picche senza offrire alcuna soluzione ai disoccupati che si volevano costituire in cooperativa per svolgere lavori di manutenzione per conto del Comune. Lo stesso Sindaco, poi, intervenendo nel congresso del PD e spalleggiato dalla sua claque sui social, ha rotto definitivamente con la componente giovanile del PD (I Giovani Democratici) che non si sono tenuti dall’esprimere il loro disappunto. Questa dei Giovani Democratici è poi l’ultima fibrillazione tra il mondo giovanile e le sue associazioni e l’Amministrazione Comunale in un rapporto segnato da molte fratture e pezze che sono peggiori del buco.
Insomma, i disoccupati… i giovani… ci chiediamo a questo punto – se questa è la rivoluzione promessa – in quale direzione stiamo andando? Chi trarrà vantaggio dal cambiamento? Si voleva rimettere in modo la città, ma sembra di comprendere a questo punto che il cambio di passo si giochi unicamente sull’organizzazione di vernissage e incontri nel foyer che stanno impoverendo le casse comunali ed eccitando alcuni ultracinquantenni che – risolto il problema di vivere grazie al pubblico impiego – si sono dedicati al culto dei concetti astratti (la diversità, l’integrazione, la resistenza, la multiculturalità…) di cui hanno una idea tutta loro e particolare. Stiamo tornando indietro in realtà – l’esito del congresso del PD sembrerebbe confermare questa ipotesi – dando di nuovo spazio ai Savi di Geron.
I Savi di Geron: chi sono costoro? Geron è una figura mitica, metà uomo – metà tessera di partito, da alcuni identificata in un qualche politico regionale e da altri ritenuta unicamente un nome evocativo, dove “Geron” starebbe per “gerontocratico”. Sia come esser si voglia, Geron è stato oggetto di culto qui a Corato da parte di alcuni – I Savi appunto – autoproclamatisi suoi sacerdoti. Agli albori del PD, ma anche prima che il PD nascesse, i Savi interrogavano Geron prima, durante e dopo ogni direttivo, interpretando il suo oracolo e riportando il suo verbo agli astanti al fine di orientare le decisioni collettive. Pensavamo, con il rafforzarsi del gruppo dei giovani emergenti, che questo culto appartenesse alle nebbie cimmerie, ma le vicende e il modo in cui esse si sono svolte (le truppe cammellate!) ci hanno riportati di colpo indietro negli anni.
Il culto di Geron – è necessario ricordarlo – considera la politica come autoaffermazione dell’io a scapito di tutto ciò che è collettivo, a cominciare dal Partito stesso, ma affinché ciò riesca il culto stesso consente – anzi impone – ai suoi adepti di dissimulare i veri scopi. I Savi sono gli amanti della pace che seminano la guerra, i disinteressati che si spartiscono la tunica dopo aver lanciato i dadi, i sostenitori dell’uguaglianza che si ritengono insuperabili nella loro purezza, i fautori della democrazia e della trasparenza ristrette agli appartenenti al cenacolo degli eletti.
Siamo oltremodo preoccupati anche per un altro aspetto: dove verrà condotto il gongolante Corrado imbarcatosi con Geron e i suoi adepti, potenti alleati ma non meno assoluti condottieri? Veramente Sindaco e Amministrazione tutta possono credere che il disegno che ha portato alla scalata del PD abbia come obiettivo ultimo ed unico la conquista del Partito? No cari amici, avete svegliato forze di cui non immaginate neanche la potenza distruttiva e queste forze ora stanno già operando per imbastire un disegno molto più vasto. Ne riparleremo.
Per ora sorbiamoci questa ulteriore sceneggiata dove chi avrebbe organizzato manovre occulte per non essere disarcionato si dichiara offeso e nella quale alcune persone dabbene sono assurte al rango di mosche cocchiere.

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