Ci tocca fare lo spiegone ed assumere un tono didascalico. Corrado De Benedittis nelle amministrative del 2020 ha ricevuto al primo turno 10344 voti di preferenza a fronte di 8322 voti raccolti dalle liste collegate (https://www.baritoday.it/politica/elezioni/corato-sindaco-preferenze-consiglieri-corrado-de-benedittis-2020.html). Oltre 2000 concittadini quindi hanno praticato il voto disgiunto ovvero hanno votato unicamente per il Sindaco: tra questi 2000 votanti ci sono come è ovvio e lampante, facendo anche il riscontro con i risultati ottenuti da Gino Perrone, molti delusi del Centrodestra che hanno visto in De Benedittis la promessa di un cambiamento possibile. Questo risultato è stato poi ingigantito dall’apporto al ballottaggio del gruppo che faceva riferimento a Vito Bovino, gruppo composto anche da partiti e movimenti che in passato erano stati organici ad Amministrazioni di Centrodestra.
In sostanza a De Benedittis sono state conferite una grande fiducia ed una spinta decisiva da persone, gruppi, movimenti e partiti contro i quali poi – ad urne chiuse e a risultato ottenuto – è stata praticata una politica di segregazione e discriminazione, ma andiamo con ordine.
Durante la campagna elettorale ci sono stati ovviamente molti contatti in sede separata o in luogo pubblico tra De Benedittis, i suoi stretti collaboratori ed esponenti e gruppi delle passate Amministrazioni. Non ci risulta che negli incontri in questione – di alcuni eventi siamo stati anche testimoni oculari – siano mai state poste a Corrado questioni riferite a nomine, posti in Giunta o altro. Le richieste semmai andavano nella direzione di garantire equilibrio alla nuova Amministrazione, evitando derive a sinistra e – soprattutto – impendendo che alcuni si abbandonassero a vendette stilando liste di proscrizione. In taluni casi – lo abbiamo sentito con le nostre orecchie – è stato anche evidenziato al candidato Sindaco che Tizio, Caio e Sempronio tra i suoi sostenitori più accesi potevano rappresentare un problema con i loro comportamenti tesi unicamente a seminare discordia.
Corrado ha incassato, ha abbozzato, ha garantito, ha assicurato, ha ringraziato ed ha affermato a margine che Tizio, Caio e Sempronio a ben vedere “non sono persone mie” – si è espresso proprio così – ma gente che stava nella sua coalizione quasi per grazia ricevuta e ai quali egli non rispondeva a tono per quieto vivere. Corrado quindi ha ricevuto un’investitura ampia da parti e componenti dell’ex Centrodestra che si sono fidate delle sue parole e della sua presunta capacità di equilibrio. E’ difficile per alcuni credere che sia andata così? Lo immaginiamo: ciascuno dal suo cuor l’altrui misura.
Il quadro politico complessivo era del tutto inedito sul finire dell’anno 2020 e c’erano le premesse per superare la conflittualità tra le parti in uno scenario che prometteva grandi cose per la nostra collettività. Come è andata poi? Corrado, ottenuto il risultato sperato, ha chiuso le porte e si è rinserrato nel fortilizio di Palazzo di Città circondato unicamente dai suoi fidi e da alcuni scherani pronti ad abbaiare a chiunque: dialogo zero, condivisione nulla, attacchi scomposti e controproducenti alle precedenti Amministrazioni, discriminazione anche nei confronti di chi – pur non avendo fatto parte dei passati governi cittadini – era comunque estraneo al circolo di iniziati chiuso a riccio intorno al Sindaco.
Stando così le cose, è iniziato a soffiare sempre più forte il vento contrario alimentato soprattutto da coloro che più di altri si erano spesi per il successo elettorale. Duca Valentino in particolare ha pubblicato il suo primo articolo il 19 dicembre 2021 a seguito di un messaggio rivolto agli studenti in cui il Sindaco aveva evocato Ernesto Che Guevara: che fine avevano fatto – ci chiedevamo allora – le promesse di equilibrio, promesse che in qualche modo dovevano basarsi sul terreno di mediazione possibile dato dal pacifismo e dal dialogo? Siamo passati da Francesco d’Assisi all’elogio di un guerrigliero comunista?
Corrado non ha mai risposto alle tante lettere inviate e alle tante domande poste da numerosi commentatori, unendo al suo silenzio la tacita approvazione (non pensiamo addirittura l’incoraggiamento) della fazione più estrema del suo schieramento che si è sentita legittimata nell’infamare, calunniare, offendere, screditare… tutti coloro – includendo anche gli organi di stampa – che hanno mosso critiche anche garbate al primo cittadino e alla sua Amministrazione. Corrado cioè si è servito (inconsapevolmente?) proprio di coloro che prima aveva disconosciuto in quanto “persone non sue”, utilizzandoli come un tempo le famiglie antiche facevano con i giullari di corte il cui compito era far divertire il signore e insolentire gli ospiti non graditi.
Qual è il risultato cui siamo giunti? Muro contro muro, arretramento su tutti forti e rafforzamento proprio delle componenti che erano uscite politicamente ed elettoralmente sconfitte dalle urne. Un bel risultato davvero! E’ per questo che, al di là di qualche marciapiede aggiustato o qualche lavoretto per gestire le acque piovane, l’Amministrazione De Benedittis passerà alla storia cittadina come una grande delusione, un esperimento da non ripetere e un macigno gettato su quello che era un ponte possibile. I cocci di questo infelice esperimento rimarranno a chi ha la consapevolezza di quanto accaduto, mosche cocchiere e giullari invece continueranno ancora nelle loro capriole convinti di essere il sale della terra e specchiandosi in quella ottusità che dalle nostre parti usurpa il nome di intelligenza.