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Corrado, arriva lui bello bello

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La prima mina vagante è esplosa, proiettando tutto intorno schegge e frammenti di varie dimensioni: il TAR Puglia ha accolto il ricorso dei Consiglieri Comunali di Direzione Corato annullando le deliberazioni del Consiglio Comunale, quelle della Giunta e gli atti collegati relativi a Documento Unico di Programmazione e Bilancio di Previsione 2021 – 2023; i fatti risalgono a maggio 2021 https://ilquartopotere.it/news/cronaca/bilancio-di-previsione-2021-2023-e-dup-annullati-dal-tar-quali-conseguenze-per-lamministrazione/

Le motivazioni giuridiche della sentenza sono state già discusse in questi giorni con dovizia di particolari: a noi interessano gli aspetti gestionali e politici che ne derivano. Innanzitutto va rilevato che a valle della sentenza di condanna una gran mole di lavoro non preventivato e soggetto ad una procedura in parte incognita si abbatte ora sugli uffici in un momento in cui si è appena insediato il nuovo Assessore (il Dott. Gennaro Sciscioli) mentre la dirigente (la Dott.ssa Maria Enza Leone) è dimissionaria. Ne verremo fuori? Supponiamo che la Prefettura, allertata a riguardo della situazione creatasi, stabilisca nuovi termini di presentazione degli atti: riusciremo a produrre presto e – soprattutto – bene quanto necessario? Il bilancio è atto fondamentale dal quale dipende il prosieguo della consigliatura e fino ad ora – nella visione illuminata di Corrado – questa materia è stata negletta, considerandola quasi un orpello rispetto alla organizzazione di eventi, la realizzazione di cineforum, la proposizione di marce per la legalità e l’adesione a ricorrenze simboliche (non ultima quella dei “calzini spaiati” a sottolineare l’importanza della diversità sociale e culturale).
Noi abbiamo tentato più volte di far intendere il latino al Sindaco, mettendolo in guardia, evidenziando i limiti della sua squadra di “alto profilo”, ponendo in risalto la scarsa visione del Presidente del Consiglio (la Dott.ssa Valeria Mazzone) che ancora una volta ha condotto la scialuppa della maggioranza a sbattere contro un iceberg già per tempo avvistato e segnalato non solo da Direzione Corato ma anche dal gruppo che fa capo a Vito Bovino. Niente, Corrado non se ne dà per inteso e continua a rincorrere le lucciole e le farfalle che la sua immaginazione produce.
Il punto è che ora gli animi della sua maggioranza si fanno sempre più tiepidi avendo compreso che la squadra nel suo complesso non regge e che “alzare la manina” per approvare un atto implica un’assunzione di responsabilità per la quale si potrà essere chiamati a rispondere. Le tante belle parole pronunciate dai guardiani della rivoluzione (la squadra… il gruppo… la condivisione…) rischiano ora di infrangersi contro il muro della responsabilità personale: la sarebbe barbara infatti impegnarsi per l’interesse collettivo e poi ritirarsi a casa con un sacco di grane personali.
Questa comunque è la prima mina, altre sono già in acqua e per altre ancora si è all’opera. Gli articoli di giornale, gli interventi agli atti del Consiglio Comunale, gli esposti presentati… sono infatti come tante piccole tracce che potrebbero esplodere singolarmente producendo effetti differenti (anche nulli) oppure incastrarsi nelle mente di qualche solerte magistrato che – in grado di riconoscere il disegno dall’ordito e collegare i punti – potrà farle deflagrare contemporaneamente. Infatti, tutto quello che è stato detto e scritto in questi due anni da parte di giornalisti, consiglieri comunali, tecnici e avvocati potrebbe non condurre a nulla come anche potrebbe produrre effetti in un tempo non precisato e in ogni caso – pur giacendo inerte – fa fascicolo, contribuendo a descrivere il clima e il contesto per offrirsi poi a qualche interprete sagace.
Siamo dolenti anche per un’altra motivazione: ancora una volta gli uomini (e le donne) di cultura stanno fallendo nel governo della Città. Le consigliature Di Gennaro prima e Perrone poi erano basate sull’assunto che occorresse praticità nell’arte di governo e che pertanto i ruoli fossero definiti principalmente dal quoziente elettorale più che dalla competenza specifica: più voti porti più spazio hai. Del resto l’altro esempio – la consigliatura Fiore – era fallito miseramente proprio perché fra tanti professori che parlavano non c’era uno che avesse aperto il libro per documentarsi in merito all’oggetto di cui discorreva, riuscendo negli effetti peggiori dei sempliciotti che – non sapendo che pesci prendere – almeno tacevano e non intralciavano i lavori di chi aveva ben chiari gli obiettivi.
Si era cercata una sintesi durante la consigliatura Mazzilli, ma l’operazione è stata contrastata e non ha condotto a risultati duraturi, per arrivare poi alle promesse di Corrado De Benedittis e a quello che si presenta ora come un fallimento annunciato. Dopo le divagazioni e i pensieri alati di questi ultimi anni temiamo soprattutto una nuova stagione in cui persone provenienti da famiglie numerose, animate da spirito conviviale e con l’unica dote di saper arrostire bene la carne in occasione di feste e raduni faranno nuovamente incetta di voti occupando tutti gli spazi, potendo con disinvoltura e con la stessa facilità ricoprire il ruolo di Assessore o di messo comunale. Passeremo dalla stagione attuale dell’elegia sul nulla a quella futura del nulla che diventa elegia? Dopo il carnevale e la quaresima cui questa Amministrazione sta dando vita arriverà la primavera o rimarremo in un cupo inverno della speranza?
Corrado, sei arrivato bello bello dando l’impressione di poter sistemare tutto con quattro colpi e ora così ci lasci?

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