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Consiglio comunale: Nadia D’Introno fa cappotto

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Il Consigliere Nadia D’Introno, sostenuta dal suo Partito (il PD) e forte anche dei commenti e contributi provenienti dalla stampa e dai social, alla fine la ha spuntata, costringendo (non individuiamo un termine più adatto) il Segretario Generale Marianna Aloisio a dire apertis verbis e in modo che tutti possano comprendere: “L’emendamento che nella scorsa seduta il Presidente ha dichiarato respinto in realtà era da considerarsi approvato”.
Ci sono volute lettere, articoli sui media locali, ore di discussione prima durante e dopo il Consiglio per arrivare ad una conclusione di palmare evidenza e basata unicamente sulla lettura testuale della norma e del Regolamento per il funzionamento del Consiglio. La questione non è di poca rilevanza: tutti sappiamo che il Consiglio Comunale opera per il bene della Città, ma se i suoi atti non sono giuridicamente validi non c’è bene che tenga, potendo addirittura essere impugnati da chi ha interessi contrari. Il Consiglio Comunale tutto dovrebbe ringraziare chi con caparbietà ha portato avanti e vinto questa battaglia e invece no.
A fronte di una minoranza ancora purtroppo assente, di un Sindaco che ha scomodato De Sanctis e si è intorcinato in disquisizioni obliterate e trasverse, di un Presidente del Consiglio che ha preso una cantonata ma di cui salviamo la buona fede, si sono manifestate appieno la democrazia intollerante o se volete il fastidio verso chi esprime dissenso che caratterizzano questa instabile maggioranza.
In un’assise che è apparsa disorientata e in cui molti avevano, anche in buona fede, inteso il contrario di quello che il Segretario Generale ha dichiarato di aver più volte detto e scritto, sono stati registrati i commenti sdegnati e malevoli dei Consiglieri Antonella De Benedittis e Giulio D’Imperio. Quest’ultimo in particolare ha alzato molti i toni, chiedendo al Sindaco di “essere conseguente” rispetto al presunto “fastidio” arrecato dal PD all’ordinato procedere della maggioranza (Il PD ci crea più problemi dell’opposizione).
Anche in questo caso va dato atto al PD e al suo capogruppo (Nadia D’Introno) di essere riusciti a mantenere la calma difronte ad attacchi più o meno scomposti di chi, pur avendo torto in punto di fatto e di diritto, pretendeva di avere comunque ragione in virtù di una presunta volontà espressa che però non è riuscito a manifestare nei termini previsti dalla Legge e dal Regolamento.
Insomma un vero pasticcio in cui sono emersi i limiti tecnici e caratteriali dell’intera compagine, aggiungendo – e questo forse non ce l’aspettavamo – l’incapacità di ammettere l’errore evidenziato da un Partito facente parte della stessa maggioranza.
Una brutta pagina per la nostra Città nella quale salviamo come risultato positivo unicamente la caparbietà della D’Introno che è riuscita a far passare – praticamente sola contro tutti e tutte (ora ci vuole) – una linea di assoluto buonsenso.
Nella stessa seduta del Consiglio sono poi stati approvati senza la presenza e il contributo della minoranza atti fondamentali per la Città, decretando tra l’altro un forte aumento della TARI (Tassa Rifiuti) per le utenze non domestiche (imprese, negozi, studi professionali, botteghe artigiane…), dei quali seguiremo quelli che saranno gli immancabili sviluppi.

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