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Per i Giovani Democratici la nuova segreteria del Pd è dinanzi a una sfida complessa

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“Una sfida complessa, segnata principalmente dalla totale assenza di coinvolgimento e partecipazione nelle scelte, da una giunta che agisce arrogantemente in totale autonomia, dalle difficoltà amministrative (da ultimo la sentenza del TAR che ha annullato DUP e bilancio) e dal clima irrespirabile che si è venuto a creare tra amministrazione ed alcune realtà giovanili”.

“Che non sia Restaurazione!” – esordiscono così in una nota stampa i Giovani Democratici a due giorni dal Congresso del Partito Democratico che si è svolto domenica 12 febbraio e che ha visto l’elezione del nuovo segretario, Giuseppe Quercia e continuano:

“Abbiamo sostenuto con convinzione la candidatura del Segretario uscente Attilio Di Girolamo col quale abbiamo condiviso la nascita del gruppo Giovanile del Partito, abbiamo instaurato un rapporto di fiducia, un rapporto che va oltre la politica, un rapporto che durerà nel tempo. 

Alla Capogruppo Nadia D’Introno vogliamo dire di continuare a fare ciò che ha fatto fino ad ora, che saremo sempre al suo fianco, sarà lei a rappresentarci in Consiglio Comunale, sarà con lei che dialogheremo in maniera assidua, considerandola come guida per la nostra azione politica.

Prendiamo atto che il Congresso ha portato alla vittoria, per un solo voto, il candidato concorrente Giuseppe Quercia al quale facciamo i nostri auguri per il lavoro delicatissimo che andrà a svolgere. La nuova segreteria dovrà affrontare una sfida complessa, segnata principalmente dalla totale assenza di coinvolgimento e partecipazione nelle scelte, da una giunta che agisce arrogantemente in totale autonomia, dalle difficoltà amministrative (da ultimo la sentenza del TAR che ha annullato DUP e bilancio), dal clima irrespirabile che si è venuto a creare tra amministrazione ed alcune realtà giovanili”.

“Il pericolo concreto da affrontare è quello che il PD finisca – sottolineano i Giovani Democratici – se vogliamo stravolgere le posizioni, il metodo di confronto e cambiare la natura del partito è evidente che ci saranno sicuramente delle conseguenze.
Quando abbiamo deciso di fondare i GD abbiamo avuto l’ambizione di portare un elemento di novità nel panorama politico Coratino, ci siamo subito schierati per una forma di governo critica proprio per salvaguardare la parola “centro-sinistra”.

Se vogliamo continuare a chiamarci “democratici” non dobbiamo stravolgere la linea, anzi. Dobbiamo affermare con più fermezza che mai i valori che contraddistinguono un grande Partito Nazionale, dobbiamo avere un’identità ben precisa, scissa dalla contingenza del momento”.

“Contano i fatti, vedremo cosa succederà” – concludono.

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