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“Che ne sarà dello storico minibar in piazza Vittorio Emanuele?” Articolo 49 chiama in causa Nadia D’Introno. La consigliera risponde

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Ad interessarsi delle sorti del chiosco comunale che si trova in piazza Vittorio Emanuele, meglio conosciuto come il minibar, nell’ambito dei lavori di rifacimento della stessa piazza, fu la consigliera e capogruppo del PD Nadia D’Introno che pose la questione all’attenzione del consiglio comunale del 28 giugno 2022 apprendendo che delle verifiche se ne sarebbe occupata l’assessora Concetta Bucci.

Oggi, Nico Longo, presidente dell’associazione politica Articolo 49, pone in una nota, via social, delle riflessioni sui lavori pubblici, sugli imprevisti che determinano il loro corso e i ritardi che ne conseguono, concentrando l’attenzione proprio sui lavori di piazza Vittorio Emanuele.
Ricorda intanto che appena la settimana scorsa, aveva  parlato di via Trilussa ancora bloccata da una recinzione che protegge un cumulo di immondizie proprio davanti al museo cittadino spiegando che, a quanto pare, in corso d’opera sia subentrata una ulteriore anomalia sul solaio della scuola Santarella, ma che tuttavia, la qual cosa non spiegherebbe il persistere dei cumuli di detriti su via Trilussa.

Riporta anche l’incidente di ieri su viale Cadorna, dove a poche ore dalla posa del nuovo asfalto è esplosa una vecchia conduttura dell’Acquedotto che ha costretto gli operai a rompere il nuovo asfalto per provvedere prontamente alla riparazione.

Insomma “Spesso nei lavori pubblici ci sono imprevisti che comportano inevitabili ritardi” – scrive Longo e precisa – “Imprevisti appunto, come quelli occorsi nel rifacimento di piazza Vittorio Emanuele, più volte comunicati dall’amministrazione comunale, che hanno determinato lo slittamento della conclusione dei lavori. A breve la piazza sarà restituita alla comunità e a questo punto è lecito chiedersi se davvero la piazza verrà riconsegnata non solo con i vecchi e malridotti pali della luce, ma soprattutto con quel rudere che una volta ospitava lo storico minibar. Sarebbe un vero pugno nell’occhio”.

“In questo caso però – sottolinea Longo – non si tratta di imprevisto”.
Ricordando che nel corso del consiglio comunale del 28 giugno 2022, Nadia Gloria D’Introno aveva chiesto informazioni a riguardo e che le fu risposto che erano in corso approfondimenti riguardo la destinazione dello stabile stesso, Longo chiama in causa la scrupolosa consigliera e chiede: “A quali conclusioni si è giunti atteso che sarebbe un vero peccato restituire una piazza nuova di zecca con quel rudere in bella vista che è li da decenni e di sicuro non rappresenta un imprevisto?”

Non si fa attendere la risposta della D’Introno che spiega: “Articolo 49, a onor di cronaca preciso che sin da inizio lavori di rifacimento di Piazza Vittorio Emanuele ( autunno 2021) mi sono interessata a tale questione.
Avevo appurato che il progetto relativo alla Piazza non prevede né la ristrutturazione del chiosco, né la sua demolizione.
Pertanto, chiesi di conoscere quale sarebbe stato il destino del chiosco comunale.
Pare che negli anni ‘50 venne sottoscritta una convenzione con un privato per l’utilizzo del chiosco, di cui non si ha più traccia. Per tale ragione erano in corso ricerche ed approfondimenti.
Nel corso del consiglio comunale di giugno ho chiesto aggiornamenti e mi è stato risposto che le verifiche procedono a cura dell’assessora Concetta Bucci che, con spirito collaborativo, pur non essendo di sua competenza, si sta occupando della vicenda. Non avendo ricevuto ancora oggi risposta, posso facilmente desumere che l’incessante lavoro di ricerca sia ancora in corso. Spero si esaurisca prima della consegna della Piazza. È bene ricordare che la valorizzazione degli immobili comunali è un punto fondamentale del nostro programma elettorale, per questo insisto sul tema!”

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