Di Carmine Patruno
Da sempre il Sud dell’Italia viene dipinto come una palla al piede del Paese, come un branco di fannulloni che vivono di assistenzialismo e succhiano le risorse della parte laboriosa e produttiva.
È davvero così?
Qualche dato fornito dalle statistiche annuali ISTAT:
REDDITO PRO CAPITE (2020):
• NORD OVEST 36.018 EURO
• NORD EST 36.418 EURO
• CENTRO 33.837 EURO
• SUD 27.189 EURO
• ISOLE 26.780 EURO
• ITALIA 32.812 EURO
PERSONE (PERCENTUALE SUL TOTALE) A RISCHIO POVERTA’ O ESCLUSIONE SOCIALE:
• NORD OVEST 17.1%
• NORD EST 14.2%
• CENTRO 21.0%
• SUD 41.2%
• ISOLE 41.1%
• ITALIA 25.34%
Quindi, il Mezzogiorno ladro, sfaticato ed assistenzialista è sempre più povero ha un reddito del 20% più basso della media nazionale, del 25% più basso che nel Nord Est; questo vuole ANCHE dire minori risorse in addizionali Irpef per Comuni e Regioni.
Le persone a rischio povertà, al Sud, sono una volta e mezza in più della media nazionale e QUASI IL TRIPLO che nel Nord Est “derubato” da noi scansafatiche assistenzialisti e ladri.
Nonostante questi dati, cosa si fa in termini di risorse spese per i cittadini?
Due esempi:
SPESA PUBBLICA (euro) PER CIASCUN UTENTE (BAMBINO) DI NIDI E SEZIONI PRIMAVERA:
• Nord-ovest • 6.406
• Nord-est. • 6.832
• Centro • 7.900
• Sud • 5.364
• Isole • 5.592
• ITALIA • 6.798
Al Sud si spende il 20% in meno rispetto alla media Italia e rispetto al Nord, e la disponibilità di tali strutture è infinitamente più bassa al Sud.
In ultimo il DATO PIU’ SIGNIFICATIVO:
SPESA PER ABITANTE PER INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI E REGIONI:
• Nord-ovest 148 EURO
• Nord-est 190 EURO (con il picco del Trentino-Alto Adige di 458 euro per abitante)
• Centro 144 EURO
• Sud 70 EURO
• Isole 135 EURO
• ITALIA 136 EURO
Quindi, al Sud, nonostante la platea di soggetti poveri ed a rischio esclusione sociale sia molto più ampia, le spese che servono per attenuare questi fenomeni sono LA META’ della media nazionale, circa un terzo che nel Nord Est, UN SESTO di quanto si spende nel Trentino.
Tralascio altri parametri come la spesa sanitaria, per la sicurezza, per la giustizia, per le infrastrutture, tutti penalizzanti per il Sud.
Per concludere, non sono pregiudizialmente contrario alla Autonomia Differenziata; l’Italia è lunga e stretta ed ogni territorio ha le sue peculiarità; ma perché se ne parli si deve, a mio avviso; provvedere PRIMA a sanare queste clamorose disparità che, secondo me, senza addentrarmi in un argomento che richiederebbe lunghi approfondimenti, trae origine nella (cosiddetta) Unità d’Italia, con relativi depredamento e depauperamento del Mezzogiorno.