«L’autismo si può gestire attraverso un’adeguata politica di supporto ai cittadini che ne sono affetti ed alle loro famiglie. È dovere dello Stato assicurare inclusione ai primi e sostegno alle seconde».
Così la senatrice Angela Anna Bruna Piarulli, del Movimento 5 stelle, dopo la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, celebratasi sabato, 2 aprile, per accendere più che mai i riflettori su un fenomeno che non può definirsi una disabilità, ma un disturbo comportamentale da conoscere, conviverci e sostenere.
Le cifre parlano chiaro. In Italia si stima che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza nei maschi. Ad oggi risultano esserci circa 600.000 persone con questo disturbo.
L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale. Lo si può individuare già nei primi trenta mesi di vita, ma le cause risultano ancora sconosciute e non vi sono indicazioni mediche che conducano ad una cura.
«L’unico rimedio è stare con queste persone e dedicare loro tempo ed energie – considera la senatrice Piarulli -. Le famiglie che hanno un componente con questo disturbo hanno bisogno di tempo da passare con il figlio autistico per supportarlo in quei percorsi cognitivi che possono migliorare la qualità di vita di quella persona. Per questo si tratta di un impegno serio – evidenzia la parlamentare -, che merita la massima attenzione da parte di uno Stato che ha il dovere di adottare politiche sanitarie, educative e sociali che migliorino l’assistenza ai soggetti autistici ed alle loro famiglie. La presa di coscienza da parte dello Stato – riconosce Piarulli – ha fatto molti passi avanti, ma a mio avviso non è ancora abbastanza: c’è ancora tanto da fare».