La giustizia: 2 pesi e 2 misure
Nel nostro bel paesino si apre un’altra brutta pagina di cronaca.
Ha fatto scalpore la notizia apparsa su tutte le testate giornalistiche locali e nazionali dell’inchiesta condotta dal tribunale di Lecce per reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale, con i conseguenti arresti dei magistrati Antonio Savasta, Michele Nardi e l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro.
Nel registro degli indagati risultano altre 18 persone per la maggior parte coratini, infatti oltre al Di Chiaro appaiono i nomi di Flavio D’Introno, Pierluigi Patruno, Vincenzo D’Introno, Giuseppe Mastrorillo, Michele Valente, Vincenzo Caterina e Domenico D’Introno Anna Cannillo, Giuseppe D’Introno, Pasquale Nesta, Francesco Gadaleta, tra cui anche un altro poliziotto del commissariato di polizia di Corato Francesco Saverio Palmentura residente nella nostra città.
Una triste vicenda di cronaca, fatta di corruzione, favori e collusioni e se si pensa che chi dovrebbe garantire la sicurezza nella nostra città si lascia corrompere da imprenditori facoltosi e magistrati corrotti in cambio di danaro e beni preziosi, il pensiero non può che andare a quei poveri agricoltori che quest’anno non hanno neppure potuto disporre di quella miseria di salario.
Se tutto ciò, rimanesse tale, il nostro paese non avrebbe nessuna speranza di sopravvivere, ma bisogna aver fiducia di quella parte sana che rappresenta la legge e che nulla ha a che fare con questa sporcizia.
Infatti, grazie ad essa, giustizia è stata fatta, sperando vivamente che la magistratura continui su questa strada e che non si verifichi come in passato giustizia o ingiustizia a secondo dell’imputato.
Questa adorata città avrebbe bisogno di un bel cambiamento facendo una vera pulizia fin dalle fondamenta.
Con l’auspicio di una città futura meno contaminata.
Acquisita l’intera “ordinanza applicativa della misura cautelare personale e reale” ai giudici Michele Nardi Antonio Savasta e l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, pubblichiamo in esclusiva il fascicolo di 862 pagine riguardante tutta la vicenda. Considerando la delicatezza dei procedimenti penali, per motivi di approfondimento da parte della nostra redazione, pubblichiamo solo una prima parte del documento in nostro possesso.