ROMA-Confagricoltura e Unapol (Unione nazionale associazioni produttori olivicoli) hanno siglato un accordo per aumentare la produzione oleicola italiana e la commercializzazione del prodotto di origine nazionale e dell’olio extravergine 100% made in Italy, migliorando la redditività delle imprese in un periodo molto difficile per il comparto. A chiusura della campagna olivicola 2023, l’Italia, secondo produttore mondiale di olio, conferma la necessità di un cambio di passo per il settore, ancora troppo frammentato e con realtà disomogenee per livello di innovazione e competitività, soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici che incidono sempre di più sui livelli produttivi.
L’intesa Confagricoltura-Unapol, siglata presso la sede dell’organizzazione agricola a Roma dai rispettivi presidenti, Massimiliano Giansanti e Tommaso Loiodice , impegna le parti a collaborare anche per favorire accordi commerciali con player del settore, lavorare su specifiche tematiche ai tavoli di confronto e diffondere conoscenze tecniche.
“Questo accordo vuole dare maggiore forza e aprire scenari di crescita, miglioramento e sviluppo delle politiche innovative per il settore – ha sottolineato Loiodice —. Bisogna fare squadra, proteggere prodotto e valore senza cadere nel tranello di tornare, da qui a breve, a un sotto-riconoscimento del valore stesso dell’extravergine di oliva, considerando anche i costi di produzione aumentati e le nuove sfide sul piano climatico, che impongono maggiori dispendi. Per fortuna —ha concluso — il mercato oggi inizia a comprendere le tre direttrici fondamentali che sono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica per le imprese olivicole, così anche, poco per volta, il giusto valore del prodotto finale».
L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio di oliva dopo la Spagna, il primo consumatore, il primo importatore e il secondo esportatore con un ruolo da leadership a livello internazionale. La produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale, la Spagna il 45%.