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Le Z.E.S. e le zone industriali “D” di Corato

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Di Vincenzo Petrone “libero pensatore”

Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 95 del 04/05/2023 è stato approvato e
quindi pubblicato l’avviso pubblico, finalizzato da parte delle imprese alla presentazione delle domande di candidatura, da sottoporre al vaglio del Commissario per le Zone Economiche Speciali (ZES), al fine dell’inserimento anche del territorio comunale di Corato all’interno delle perimetrazioni ZES.
Come già evidenziato in un precedente articolo “Corato e le ZES”  del 22 Febbraio 2023, queste zone rappresentano una occasione da non perdere per le imprese e nel contempo costituiscono un importante impegno per il Comune. Le indicazioni riportate in quell’articolo (Studio di fattibilità con piano economico-finanziario, volto a garantire che il progetto sia giuridicamente e tecnicamente fattibile oltre che economicamente giustificabile) restano sicuramente valide e vanno integrate dalle precisazioni riportate nell’avviso pubblico.
In particolare le imprese nel presentare le domande di candidatura, tra le altre cose, devono indicare l’area che si intende candidare e questa deve essere ricompresa in:
• zone omogenee industriali “D” del Piano Regolatore Generale vigente;
• aree interessate da interventi approvati in “variante urbanistica” (ex art. 5, D.P.R. n. 447/1998 – ex art. 8, D.P.R. n. 160/2010 – ex art.7 NN.TT.AA. del PRG);
• immobili e/o aree a destinazione produttiva oggetto di sanatoria.
Restano esclusi i nuovi insediamenti ricadenti nelle aree in zona agricola “E” del Piano Regolatore Generale, se non nel caso di verifica positiva dei requisiti richiesti dall’art.8 del DPR 160/2010, diversamente con questi interventi puntuali non verrebbe prestata la dovuta attenzione al corretto uso del territorio ed al consumo dei suoli, come richiesto dalle norme vigenti.
Altro aspetto essenziale deriva dal fatto che queste aree d’intervento da candidare
devono essere nella disponibilità del proponente, anche attraverso atti in corso di
perfezionamento, quale ad esempio promesse di acquisto …… .
Purtroppo questo aspetto ossia la piena disponibilità dell’”intera” area in zona industriale “D” può costituire un grosso problema per le imprese.
Infatti alla base di questa problematica ci sono due inconvenienti:
a) l’estrema parcellazione delle proprietà che costituisce una caratteristica di tutto il territorio di Corato e quindi anche delle zone industriali “D”. Infatti per questo motivo se mancano anche delle esigue aree per completare il lotto d’intervento si diventa tranquillamente oggetto di ricatto da parte dei legittimi proprietari di detti suoli;
b) l’impossibilità di procedere all’esproprio delle aree in quanto queste zone industriali sono state oggetto di Piano Particolareggiato nel 1987 e quindi i dieci anni che rendono  possibile l’esproprio sono abbondantemente trascorsi.
Alla luce di queste ultime considerazioni e non solo si ritiene necessario che il Comune metta in atto quanto è in suo potere, ossia la redazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (P.U.E.) per le zone industriali, in modo da poter invocare di nuovo la “Pubblica Utilità” e con questa la possibilità di esproprio in modo da agevolare e non di poco il corretto sviluppo del territorio.
Ma di questo parlerò in futuro.
Qualcuno può far rilevare che i tempi per l’approvazione dei nuovi P.U.E. sono
sicuramente poco compatibili con quelli di presentazione delle istanze ZES, questo è sicuramente vero. Ma è anche vero il fatto che, secondo quanto detto dal Commissario Straordinario alle ZES ing. M. Guadagnolo, la gestione di queste zone sarà di tipo dinamico ossia accadrà che nelle perimetrazioni delle ZES ci potranno essere nuove inclusioni/esclusioni e quindi in tal caso con la possibilità di esproprio l’acquisizione delle aree sarà facilitata.
Oltre a questo, i nuovi P.U.E. necessitano anche e soprattutto se si vogliono dotare le zone “D” dei relativi servizi che ormai sappiamo essere un requisito indispensabile da tutti agognato, in quanto ormai rappresentano un motivo di qualità e quindi di appetibilità per gli insediamenti.
Infine, come già indicato nella riunione della Consulta per lo Sviluppo Economico e del Lavoro al fine di incentivare le imprese ad investire si suggerisce di ipotizzare una riduzione/esenzione degli oneri di costruzione per quelle aziende che si insedieranno nelle zone ZES.

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