di Chiara Rutigliano
La green economy è sempre più a portata di mano ed è una nuova forma di economia che alimenta nuovi mestieri, offre nuove opportunità alle imprese ed allarga gli scenari produttivi. La conferma è arrivata dai risultati ottenuti dalla edizione 2018 del Festival della Ruralità tenutosi a Gravina in Puglia (Ba) dal 22 al 25 novembre. Organizzato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia e Legambiente Puglia, l’evento ha messo in rete e collegato la promozione del patrimonio rurale e culturale del territorio con agricoltura ed enogastronomia, conservazione e valorizzazione del paesaggio, innovazione e sviluppo sostenibile. Un processo sinergico di sviluppo nel quale hanno avuto un ruolo decisivo le aziende più dinamiche del territorio murgiano, tutte coinvolte nella costituzione di una rete di imprese che, al loro interno, possono diventare tanti anelli di un’unica filiera. La rete è partita con “U parc sim nu!!” un’ iniziativa originale alla quale si sono candidate le aziende dei più diversi settori del territorio murgiano (agricoltura, agriturismo, ristorazione, servizi, comunicazione) che si sono distinte per aver caratterizzato la loro attività e la loro storia, passata o recente, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente impiegando, ad esempio, energie da fonti rinnovabili, produzioni e vendita di prodotti bio, forniture a kilometro zero, ospitalità secondo tradizione, cultura ecologica e così via. In questa rete ci sono alcune delle aziende più particolari tra quelle che operano nel territorio fisico del Parco dell’Alta Murgia, istituito nel marzo del 2004 ed esteso 68.000 ettari posti a cavallo tra le provincie di Bari e Bat. Ci sono aziende agricole multifunzionali, ristoratori, aziende di produzione e vendite di kanapa, di produzione di confetti come Mucci di Andria che utilizza anche mandorle ottenute dal Presidio Slow Food della Filippo Cea di Toritto, uno dei 13 comuni del Parco, la Biscò, azienda di Altamuara che produce biscotti e pane ottenuto da grani antichi, c’è il pastificio Andriani che utilizza farine da legumi Igp. A tutti loro – quasi un centinaio in totale – sono andati, durante il Festival, i riconoscimenti del Parco per gli sforzi fatti, tutti i giorni, e per i servizi di comunicazione anche l’editore di questo periodico, il Laboratorio Mediatico con Murgia da vivere, è stato premiato. Il Parco dunque è stato, per 3 giorni, contenitore di eventi, concorsi, laboratori e idee progettuali volti a valorizzare le peculiarità del territorio, nell’ottica di un’ecosistema, nel quale le aziende più vivaci vogliono fare rete e dare, così, corpo e anima a quella che viene definita la Murgia Valley, nella quale hanno un rilievo sempre maggiore i prodotti tipici che l’Ente Parco a sua volta vuole inserire nel nascente Paniere del Parco.